Crisi Maccaferri, asta all’orizzonte per Samputensili Machine Tools

Venerdì scorso depositata l’istanza in tribunale: vendita secca, saranno salvati tutti i dipendenti

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di Riccardo Rimondi

Samputensili Machine Tools è più vicina all’asta. Venerdì Samp ha depositato l’istanza in Tribunale e, ora, si attende la risposta di via Farini. Se non ci saranno rilievi da parte dei giudici, la strada per la pubblicazione del bando è segnata. Il deposito è avvenuto venerdì, ieri l’ufficializzazione ai sindacati. Su Samputensili Machine Tools non ci sarebbero offerte vincolanti: quella di Emag è scaduta il 30 settembre. Ma il mercato non manca: di poche settimane fa è l’interessamento del gruppo anglocinese Pgt. A quanto hanno riferito i vertici di Samputensili Machine Tools ai sindacati, il bando prevede la vendita secca dell’azienda. La proposta presentata al Tribunale prevede il riassorbimento di tutti i dipendenti e un bando unico che comprenda, oltre ai 60 di Bentivoglio, anche i 30 della Clc di Reggio Emilia.

Per Marco Colli, della Fiom Cgil, è un buon segnale: "Noi sollecitiamo a trovare soluzioni nel rispetto della legge, perché i lavoratori continuano a dirci che così non si può andare avanti. Quindi è un bene che si vada verso l’asta ed è importante che il bando comprenda tutti i dipendenti". In Tribunale, nelle scorse settimane, sono arrivate le istanze per l’asta di Sampingranaggi (offerta vincolante di Bonfiglioli) e di Officine Maccaferri (a cui puntano i fondi capitanati da Carlyle). Un passo alla volta la gestione dei concordati delle aziende del gruppo Maccaferri va avanti per i pezzi più pregiati: l’ingegneria ambientale e la meccanica. E, mentre nei mesi scorsi sono state effettuate diverse vendite nel campo dell’energia, qualcosa si muove anche intorno a Seci. Per ora ci sono stati solo contatti informali, ma non è escluso che un fondo possa farsi avanti per presentare una manifestazione di interesse nei confronti della holding, su cui grava un prestito obbligazionario da 90 milioni che nel 2019 era stato sottoscritto, oltre che dalla stessa famiglia Maccaferri, anche dagli azionisti di minoranza delle Manifatture Sigaro Toscano: Luca Cordero di Montezemolo, Piero Gnudi, Aurelio Regina e Francesco Valli. A garanzia di quel prestito c’è il 46,13% di Mst.

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