Croce del Biacco e Pilastro, dolori comuni

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Adriana

Locascio*

Non è un problema di una sola zona o territorio la carenza dei medici di base. La Regione non riesce a trovare la quadra e a Bonaccini non rimane che interrogarsi sul perché si continui a insistere sul numero chiuso a Medicina. Me lo chiedo anche io. Perché ci sono problematiche annose che riguardano anche il quartiere San Donato-San Vitale. Dai cittadini della Croce del Biacco ricevo una marea di messaggi legati all’assenza del medico di famgilia da oltre un anno. Anche qui i residenti hanno raccolto oltre cento firme e sono disperati, trovando il medico più vicino solo in via Massarenti. Oltre alla totale assenza di pediatri di libera scelta, con noi come quartiere impegnati a garantire l’inserimento delle famiglie nei percorsi sanitari. Problema di pediatria che viene condiviso dal Pilastro. Qui abbiamo una situazione diversa, perché esiste il poliambulatorio su cui è stata fatta la scelta di conservare servizi educativi e sociali, anticipando così il concetto di casa di comunità. Ma per questo fine il Comune ha stanziato fondi per la manutenzione straordinaria, ma da soli non sono sufficienti a creare le condizioni di accesso ai fondi del Pnrr, poiché legati alla presenza di medici e pediatri per un tot ore alla settimana, che invece difficilmente sceglieranno la zona senza poterne alzare gli standard qualitativi. Questo impedisce di poter contare su di un terzo medico e sul pediatra. Al Pilastro c’è comunque la presenza di un’ostetrica mezza gioranta a settimana e credo che con gli investimenti adeguati

si potrebbe partire da qui per allestire uno ’spazio giovani’ dedicato anche ai minorenni. Per ultimo, la carenza di medici si sta verificando anche in zona San Donnino.

*Presidente del quartiere

San Donato-San Vitale

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