Da Marzabotto a Samarcanda con l’Alma Mater

Una giornata intera dedicata agli scavi realizzati in tutto il mondo. Due mostre in San Giovanni in Monte con reperti in 3D

Da Marzabotto a Samarcanda con l’Alma Mater

Da Marzabotto a Samarcanda con l’Alma Mater

Un’intera giornata dedicata agli scavi portati avanti in Italia e all’estero dagli archeologi della nostra università: l’appuntamento è oggi dalle 9,30 al Dipartimento di storia culture e civiltà Alma Scavi, per ascoltare il racconto di oltre quaranta missioni che hanno avuto luogo tra il Mediterraneo Centro-Orientale, nella Penisola Araba, fino all’ Asia Centrale. Un evento che si focalizza sui risultati raggiunti nel corso del 2023 e sulle prospettive per quest’anno in corso. Aperto a tutta la cittadinanza e ad ingresso gratuito, l’appuntamento in Aula Giorgio Prodi inizia alle 9.30 ed è suddiviso per aree geografiche di intervento: in mattinata verranno esposti video e fotografie degli scavi intrapresi nel nostro Paese, mentre nel pomeriggio l’attenzione sarà rivolta alle ricerche internazionali.

Tra i lavori italiani ve ne sono alcuni svolti anche nella nostra regione, come il ‘Progetto Cervia’, che ha portato alla luce la probabile prima cattedrale dei vescovi di Cervia. Non solo, da quest’anno sono state avviate indagini non invasive lungo l’alta Valle del Reno, per approfondire la conoscenza territorio che circondava la città etrusca di Kainua (oggi Marzabotto), dove già dal 2013 era stato messo alla luce il recinto del Tempio di Uni. L’Unibo svolge inoltre scavi anche in siti archeologici importanti come Pompei, oltre che in moltissimi Paesi esteri: da Samarcanda (con il Progetto Archeologico Italo-Uzbeko nato nel 2001) alla Turchia dove a Karkemish sull’Eufrate è stato scoperto un grande palazzo del periodo dell’impero ittita sull’ acropoli, a Ninive (Iraq), in cui sono state riportate alla luce due straordinarie biblioteche assire, con centinaia di testi cuneiformi di contenuto letterario.

Sempre nel corso della mattinata nel chiostro al piano terra del complesso di San Giovanni in Monte viene inaugurata una mostra fotografica di poster scientifici che illustrano tutti i risultati ottenuti nell’ultimo anno. Rimarrà visitabile per due mesi. Al primo piano inoltre vi è l’esposizione ‘Tamkaru, Mercanti babilonesi del Bronzo Medio negli scavi turco-italiani a Tilmen Höyük’, con reperti prodotti in 3d dagli studenti dell’Alma Mater. Curata da Gianni Marchesi, Nicolò Marchetti, Claudia D’Orazio e Gabriele Bitelli, è anche promossa dal Museo Post-digitale del Vicino e Medio Oriente e dalla Missione Turco-Italiana a Karkemish e nella regione di Gaziantep. Entrambe le mostre sono ad ingresso gratuito.

"Riprodurre reperti in 3d, grazie alle tecnologie e al lavoro dei nostri studenti, è innovativo e sostenibile: in questo modo gli oggetti non si danneggiano, ma sono comunque ben visibili: è una nuova modalità di comunicazione sui cui l’Università di Bologna sta puntando molto" conclude Nicolò Marchetti, professore e archeologo del Dipartimento di Storia Culture Civiltà.

Alice Pavarotti

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