Nuove scintille su Palazzo Pepoli. Lunedì in Consiglio si discuterà la delibera per l’acquisizione in comodato d’uso da parte del Comune per dare vita qui al nuovo Museo Morandi e da Palazzo d’Accursio l’intenzione è chiara: "Andiamo avanti". Nonostante le 4.500 firme raccolte per il salvare il Museo della città, oggi a Palazzo Pepoli vecchio, e l’incognita dei procedimenti legali contro lo spostamento della collezione Morandi da Palazzo d’Accursio, la delegata alla Cultura Elena Di Gioia assicura: "Nessun arretramento".
L’udienza di ieri, chiesta da Coalizione civica, era nata per fare il punto sul destino dei lavoratori di Genus Bononiae, a seguito della decisione di Fondazione Carisbo di ritirarsi dalla gestione diretta della rete museale per affidarla a soggetti terzi (Pepoli al Comune, altri quattro musei a una società terza, forse Opera Laboratori di Firenze). Dal 1° maggio il Museo della città dovrebbe passare all’amministrazione, dopo l’approvazione della delibera che affida la struttura a Bologna Welcome. La presidente di Casa Saraceni, Patrizia Pasini, ha fornito rassicurazioni per "salvaguardare personale diretto e indiretto" di Genus Bononiae. "Il Comune sospenda per prudenza la delibera – ribatte invece Matteo Di Benedetto (Lega) –. C’è una causa in corso, non è una scelta prudente quella di strutturare una mostra che
rischia di dover essere smantellata".
fra.mor.
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