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Dal Decreto Napoleonico al Convento degli Alberghi, la Storia dei Fiori di Seta di Bologna

Le suore del Convento di S. Pietro Martire erano famose per l'unguento rosato prodotto. La chiesa esiste ancora, ma il dipinto del Tintoretto è nella Pinacoteca di Bologna. Il Convento è stato soppresso nel 1799, ma ora è un albergo che porta ancora la sua tradizionale denominazione.

Dal Decreto Napoleonico al Convento degli Alberghi, la Storia dei Fiori di Seta di Bologna

Il convento e la chiesa di S. Pietro Martire furono soppressi dal decreto napoleonico nel 1798: le suore avevano acquisito notorietà per la loro abilità nel produrre un "unguento rosato" utile per vari malanni. La chiesa esiste ancora anche se chiusa al culto: fortunatamente il dipinto del Tintoretto "Visita di Maria a S. Elisabetta" si trova ora nella Pinacoteca di Bologna. Collegato alla chiesa della SS. Trinità (via S. Stefano, 87) vi era un convento che, inizialmente in via Orfeo, aveva trasferito la propria sede a ridosso della chiesa della SS. Trinità. Erano monache dell’ordine delle Gesuate e per sostenere le spese di gestione del Convento si specializzarono nel produrre fiori di seta (foto) che ebbero grande successo: "il "Convento dei fiori di seta" fu soppresso nel 1799 e messo in vendita. Ora è stato realizzato un albergo che mantiene la tradizionale denominazione. (segue)