Diecimila contro il decreto anti-rave La città per ore ostaggio del corteo

Dalle 16 a dopo le 22 i manifestanti hanno girato attorno alla Bolognina, passando per viali e via Indipendenza. Decibel fuori controllo, imbrattamenti e graffiti fuori dalla stazione. Affissi due cartelloni contro la polizia

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di Federica Orlandi

Sei ore in corteo per la città. Un fiume di quasi diecimila persone ha condizionato il sabato pomeriggio di una fetta di Bologna, durante l’annunciata street rave parade ’Smash repression’, per protestare contro il decreto anti-rave del governo. E pure contro le carceri e la "criminalizzazione" della prostituzione, come illustrano alcuni degli striscioni appesi ai nove camioncini che scortano il corteo carichi di casse e amplificatori da cui esce ininterrottamente musica techno a tutto volume. Uno dei furgoni è dedicato alla ’riduzione del danno’ dell’uso di sostanze e soccorre chi si sente male lungo il percorso.

L’appuntamento, ieri, era alle 14 al parco di Villa Angeletti. Lì, i manifestanti – composti tra gli altri da membri di ex centri sociali come Xm24 e Tzunami, ma anche da collettivi e figure vicine all’ambiente anarchico –, si sono fermati per un paio d’ore a ballare,in attesa che arrivassero altri partecipanti, molti da altre città e alcuni persino dall’estero. Alle 16.30, quando il corteo si è messo in moto, era già composto da almeno duemila persone. E le sue fila hanno continuato a ingrossarsi: la sfilata della sola via de’ Carracci è durata un’ora intera, quell’arco di tempo in cui si sono aggiunti tanti altri partecipanti. Tant’è che quando il rave itinerante è giunto sul ponte di via Matteotti, è stato evidente che il loro numero era almeno quadruplicato. La testa del serpentone aveva già superato la prima parte di via Indipendenza quando la coda si affacciava dall’incrocio all’angolo con la stazione: nel momento di massima partecipazione, si sono sfiorate le diecimila persone in marcia.

La sfilata ha percorso quasi dieci chilometri, formando un anello attorno alla Bolognina da Villa Angeletti a piazza dell’Unità. Ma senza trascurare il centro: giù allora per via Indipendenza, dei Mille, Marconi e Lame, bloccando chiaramente i viali durante il passaggio. In piazza dei Martiri c’è stata pure una sosta con intermezzo di spettacoli di giocoleria. Alla fine, alle 22, gli organizzatori hanno accettato di accorciare un po’ il tragitto inizialmente previsto, giungendo in piazza dell’Unità poco più tardi.

L’annunciata manifestazione, autorizzata dalla Questura, ne ha avute tre gemelle a Torino, Firenze e Napoli, e ha inevitabilmente lasciato il segno dietro di sé. In particolare, scritte e imbrattamenti si sono concentrati in via de’ Carracci, all’esterno della stazione dell’Alta velocità, dove sono stati pure attaccati due cartelloni contro la polizia. Qualche nuovo graffito è spuntato poi in via Indipendenza. Per il resto, non si sono registrati particolari disordini o tafferugli.

A vegliare e monitorare sul lungo serpentone del resto sono costantemente rimaste le forze dell’ordine, che lo hanno scortato dall’inizio alla fine: la polizia di Stato ha messo in campo diversi reparti, coadiuvati da carabinieri e guardia di finanza, con la polizia locale a sovrintendere anche alla viabilità.

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