
Disabile, sola, disoccupata "Non posso più lavorare Un piccolo aiuto serviva"
"A me, in verità, l’sms dell’Inps sul telefonino non è proprio arrivato". La signora Angela ha 58 anni. Ha avuto la conferma della sospensione del reddito di cittadinanza "da un impiegato dell’ufficio postale". Anche se, ammette, "un po’ me l’aspettavo, perché sui giornali e in tv non si parla d’altro".
Signora Angela, il reddito di cittadinanza è il suo unico introito?
"No. Prendo 500 euro al mese come pensione di reversibilità di mio marito. Il reddito di cittadinanza è un’integrazione".
Quanto le era stato riconosciuto?
"Non molto: cinquanta euro. Una cifra bassa, è vero, ma mi copriva più della metà dell’affitto. Vivo in una casa dell’Acer e pago 80 euro al mese. E, in ogni caso, credo di avere i requisiti per avere qualche aiuto dallo Stato".
Può spiegare la sua situazione?
"Sono disabile, non lavoro e vivo da sola".
Non trova lavoro o non può lavorare?
"Non posso proprio. Anni fa mi sono ammalata e ho subito una lunga serie di interventi chirurgici. Oggi ho problemi ortopedici seri, che mi danno una disabilità importante, vicino al 70%. A lavorare, anche volendo, non ce la farei proprio".
Che attività svolgeva, prima di ammalarsi ed essere costretta a interrompere?
"Ho cominciato a lavorare che avevo quindici anni. Cose saltuarie. Poi per una decina di anni sono stata impiegata in uno studio professionale. Ci sono stati problemi e non c’erano più le condizioni per restare. Poi non ho più lavorato perché non ho trovato. E poi mi sono ammalata".
Non è arrivata a mettere insieme una pensione?
"No, non ho raggiunto il minimo".
In questi giorni ha chiamato qualcuno per capire come muoversi?
"Mi ha chiamato l’assistente sociale".
Che cosa le ha detto?
"Vediamo se può essere indirizzata al lavoro".
l. o.