A Bologna sono cinque i gruppi di Alcolisti Anonimi: si riuniscono in via Polese
e in viale Pepoli in città
e in via Torino
a San Lazzaro. Tre i gruppi
dei familiari, che si riuniscono nelle stesse sedi, mentre quello per ragazzi, che attualmente non conta iscritti, si riunisce soltanto
a San Lazzaro.
"Ma abbiamo avuto anche dodici ragazzi", dice Beatrice (nome di fantasia), moglie di un ex alcolista. La pandemia, anche in questo campo, ha cambiato le cose: "Nel gruppo dei familiari che frequento prima del Covid eravamo in otto. Ma la pandemia ha pesato anche sulle dipendenze e il nostro numero è cresciuto: ora siamo tredici e facciamo riunioni anche ibride, in presenza e online, come facevamo durante il periodo delle restrizioni".
I gruppi si autofinanziano, per pagare l’affitto delle sedi e comprare i biscotti oppure l’acqua da offrire durante gli incontri. "Siamo sempre un po’ nomadi però, ospitati in sedi altrui. Ci piacerebbe trovare uno spazio tutto nostro. È un grande sogno", conclude Beatrice.
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