2 agosto Bologna, "Sulla strage verità ancora da rivelare"

Intergruppo parlamentare (FdI, Lega, FI e M5s): "Serve una Commissione d’inchiesta"

Una commemorazione degli anni scorsi

Una commemorazione degli anni scorsi

Bologna, 2 agosto 2019 - Una commissione bicamerale di inchiesta su dinamiche e connessioni del terrorismo interno e internazionale con la strage di Bologna del 2 agosto 1980 e le relative attività dei servizi segreti italiani ed esteri. La proposta di legge, promossa dai deputati di FdI, Federico Mollicone e Paola Frassinetti, ha già incassato l’adesione di parlamentari di Lega, FI e M5s e ricostruisce i misteri sull’eccidio alla stazione, anche alla luce degli ultimi sviluppi: la perizia esplosivistica e le dichiarazioni di alcuni parlamentari di diversi schieramenti politici che hanno rivelato di aver visto, nell’ambito dell’attività istituzionale, atti contenenti la verità sulla bomba (FOTO), ma di non poterli svelare perché secretati. Mollicone annuncia la nascita dell’Intergruppo parlamentare ‘2 agosto. La verità, oltre il segreto sulla strage di Bologna’.

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La proposta di legge prevede l’istituzione di una Commissione «di natura tecnica e non politica», «aperta al sostegno di tutti coloro che intendono ricercare la verità», che, in 18 mesi, possa far luce sulle operazioni di «depistaggio messe in atto in relazione alla strage di Bologna, alcune accertate dalla magistratura, altre archiviate in maniera sospetta».

La Commissione dovrà acquisire, i lavori, le evidenze e i documenti conservati negli archivi delle Commissioni Stragi, Mitrokhin e Moro. Quindi, pubblicazioni e scoop giornalistici relativi alla ‘pista palestinese’, oltre alle dichiarazioni dell’ex deputato e componente della commissione Moro, Gero Grassi, relativi ai cablogrammi del capocentro di Beirut dei servizi italiani, Stefano Giovannone. Inoltre, dovrà investigare sul cosiddetto lodo Moro, «l’accordo tra i servizi italiani e quelli palestinesi per uno scudo dagli attentati a tutela del nostro territorio». Tutti elementi – si legge nella proposta di legge – «non considerati dalla magistratura italiana, che si è, invece, trincerata dietro un processo il cui impianto fragile si basa su pentiti inattendibili e le cui sentenze non riescono ad individuare nemmeno gli esecutori materiali».

Strage alla stazione di Bologna

Alla Commissione, tra l’altro, non può essere opposto il segreto di Stato, né il segreto d’ufficio e potrà ottenere, anche in deroga a quanto stabilito dall’articolo 329 del codice di procedura penale, copie di atti o documenti relativi a procedimenti o inchieste in corso presso l’autorità giudiziaria o altri organi inquirenti. «Sulla strage di Bologna non dobbiamo accontentarci di una verità, ma della verità storica, oggettiva, definitiva. Lo dobbiamo alle vittime e ai loro familiari, ma soprattutto a tutte le vittime del terrorismo italiano – sottolineano i promotori della proposta di legge – L’istituzione di questa Commissione è un’occasione storica per chiudere la guerra civile strisciante che ha insanguinato per decenni la nostra Nazione».

Per il presidente della Camera, Roberto Fico, «sulle desecretazioni si deve fare di più e tutti possono fare di più. Dobbiamo rispetto ai familiari delle vittime delle stragi e questo percorso serve a dare dignità a loro e allo Stato italiano che troppo spesso è stato assente».

Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione familiari delle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980, dice che «se questa commissione bicamerale servirà a togliere il segreto su tutti i documenti relativi alla strage va benissimo, ma c’è da dire che, soprattutto le commissioni sulle stragi, quando sono state istituite, sono servite più a fare confusione che chiarezza». L’ex parlamentare Carlo Giovanardi chiede la «pubblicazione degli atti e documenti relativi alla strage di Ustica e ai mesi precedenti il 2 agosto, che trovano collegamento con il lodo Moro».

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