NICOLETTA BARBERINI MENGOLI
Cronaca

"Ecco svelati i segreti di Norma Mascellani"

Il fondo con le opere della pittrice venduto ai fratelli Cacciari, che lo hanno messo a disposizione di Francesca Sinigaglia per una mostra

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di Nicoletta Barberini Mengoli

Un’operazione dal punto di vista storico-artistico molto importante e inaspettata: l’archivio della pittrice bolognese per eccellenza Norma Mascellani (1909 – 2009) è stato venduto dal figlio Giorgio, che è andato a vivere all’estero. Allieva di Giorgio Morandi, Alfredo Protti e Giovanni Romagnoli, è stata una pittrice, per scelta, ancorata al figurativo con qualche sfumatura metafisica. La Mascellani viene definita l’erede della pittura del Novecento bolognese. Il presidente dell’Associazione Bologna per le Arti, Gianarturo Borsari, in occasione della mostra sulla pittrice che si inaugurerà all’inizio di dicembre a Palazzo d’Accursio, ha incaricato la storica dell’arte Francesca Sinigaglia, che sarà anche la curatrice dell’esposizione, di studiare tutto il fondo, ricco di tante informazioni inedite. L’archivio è stato messo a disposizione dagli acquirenti, i fratelli Cacciari.

Francesca Sinigaglia, è un’opportunità incredibile per una studiosa analizzare tanto materiale, in buona parte inedito…

"Parliamo infatti di una parte di documentazione, in gran parte inedita, che va anche a modificare quello che è stato detto fino ad ora della pittrice. Ho esaminato tre scatoloni enormi con la corrispondenza che la Mascellani teneva con Morandi, Protti, Pizzirani, Saetti, Romagnoli e molti altri e i cataloghi delle sue mostre dagli anni ‘30. Questa è la svolta importante con risultati nuovi".

Tipo?

"Il critico d’arte Solmi la studiò in maniera approfondita, e non solo lui. Ora, però, alla luce di queste nuove letture si può dire che ebbe carteggi importanti con gli artisti del periodo, che compravano anche i suoi quadri. Il suo ruolo di donna era di grande spessore, si pensi che siamo dagli anni ‘30 in poi, e lei aveva contatti con la Santa Sede, alla quale donava quadri che sono ancora là, coi più importanti Galleristi italiani e con direttori dei Musei. Ne deriva che lei, attraverso la sua pittura, ha creato delle dinamiche nuove. È, per esempio, entrata nel sociale: con le sue donazioni ha dato vita a Istituzioni, come il Villaggio del Fanciullo. Faceva anche parte del Consiglio dell’Unicef".

E ancora?

"Negli ultimi 40 anni della sua vita, come testimoniano le lettere di ringraziamento trovate, la Mascellani dava in beneficenza il ricavato delle sue mostre. Cifre ingenti. Una donna che con la sua personalità e le sue conoscenze poteva influenzare, nel bene, tante situazioni".

Altra documentazione?

"Tutti i premi ricevuti dal 1930 a quando è morta con relativo elenco di tutte le mostre, collettive e non, alle quali partecipò. In più, il fondo contiene 130 opere, alcune inedite e molte degli ultimi anni della sua vita, quelli del periodo delle bambole".

In più?

"Dalle lettere tra lei e Vittorio Sgarbi ho saputo che erano lontani parenti. Infatti, il critico afferma che il primo contatto che ebbe da piccolo con una pittrice fu con Norma, perché come parente frequentava casa sua".

Quale aspetto della pittura della Mascellani è solo ed esclusivamente personale?

"Lei era orgogliosa del suo stile. Un’opera della Mascellani era indiscutibilmente sua anche senza firma. Ha attraversato pittoricamente tutto il ‘900, ma i soggetti e le composizioni erano molto personali; in più, dagli anni ‘60 in poi i suoi quadri hanno come un velo che copre i suoi soggetti, e che a livello spirituale può essere condotto a qualcosa di sacrale".

Qualcosa che non ha ancora detto?

"Lo scriverò nel saggio della mostra di dicembre che, probabilmente, si intitolerà: Norma Mascellani (1909-2009). Segreti dal Novecento".