Enzo Biagi e Pianaccio Un amore lungo un secolo

Oggi e domani il paese natale del grande giornalista celebra il centenario. con una mostra nel museo a lui dedicato, una scultura e l’intitolazione di una via.

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"Ho girato il mondo da cronista, ma in fondo non sono mai andato via da Pianaccio". Questo amava ripetere il grande giornalista Enzo Biagi, nato sui monti di Lizzano in Belvedere il 9 agosto 1920 e scomparso il 6 novembre del 2007. E nel centenario della nascita Pianaccio lo ricorda con una serie di iniziative dal titolo "100 anni di Enzo Biagi 1920-2020" che si terranno domani, per celebrare il giornalista e anche lo scrittore che ha raccontato con maestrìa tutto il Novecento.

"Ricorderemo anche Sergio Zavoli – afferma Paolo Maini, consigliere con la delega alla Cultura del Comune di Lizzano – che era molto amico di Enzo Biagi e che, in occasione della sesta edizione del Premio Biagi, indetto dal nostro Comune, non esitò a venire sino a Pianaccio da Roma, dove aveva lasciato le nuove nomine Rai". La kermesse per i 100 anni della nascita di Biagi si apre già stasera al cinema La Pergola, dove sarà proiettato il documentario di Matteo Parisini "La mia virgola. Enzo Biagi alla scoperta del mondo", che il 30 luglio è stato proiettato anche in piazza Maggiore a Bologna. Ma il clou delle celebrazioni ci sarà domani. Alle 17 sarà inaugurata la ristrutturazione del museo intitolato a Biagi insieme alla mostra documentale e fotografica allestita sulle sue opere al piano più alto. "L’edificio del museo – racconta Maini – altro non è che l’ex Colonia Combattenti che sta proprio di fronte alla casa natale di Biagi e che negli ultimi decenni era stato anche sede dell’ente Parco Corno alle Scale. Da quando il Corno è passato sotto la gestione dell’Ente parchi Emilia Orientale, si sono liberati dei locali. Con l’aiuto della Proloco, il Comune li ha ristrutturati e creato nuove aree museali che ospitano mostre come questa su Biagi o quelle su pianaccesi illustri come don Giovanni Fornasini, il prete martire di Monte Sole, o sull’aviazione e su Guglielmo Fornaciari, il pilota della Prima Guerra Mondiale, amico di Francesco Baracca. Alla mostra su Biagi hanno contribuito i familiari del grande giornalista e anche Loris Mazzetti, il regista tv che lo ha seguito in tante inchieste e che, con i preziosi materiali che ha portato, è diventato l’anima della mostra e del museo".

I visitatori saranno accolti nel cortile d’ingresso del museo dalla statua a grandezza naturale di Enzo Biagi, opera del lo scultore giapponese Yasuyuky Morymoto. "Mory, come lo chiamiamo qui – rivela Maini – voleva studiare storia dell’arte a Firenze, ma non venne preso. Scelse Bologna, dove poi si è insediato". Dopo l’inaugurazione della mostra ci sarà la presentazione e l’annullo del francobollo, emesso e dedicato a Enzo Biagi. Alle 18 inaugurazione di "Via Enzo Biagi" nel centro di Pianaccio. "È la vecchia Via Maggiore – afferma – che collega la chiesa dei Santi Giacomo e Anna al museo".

Nicodemo Mele

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