Enzo Boschi morto, addio all'esperto mondiale dei terremoti

A lungo presidente dell'Ingv, è stato professore dell'Università di Bologna. Avrebbe compiuto 77 anni in febbraio

Enzo Boschi è morto a 76 anni (FotoSchicchi)

Enzo Boschi è morto a 76 anni (FotoSchicchi)

Bologna, 22 dicembre 2018 – E' morto Enzo Boschi, geofisico e professore all’Università di Bologna. Avrebbe compiuto 77 anni in febbraio. E' stato a lungo, dal 2000 al 2011, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). 

Esperto mondiale di terremoti, è autore di oltre 200 pubblicazioni. Dall’82 è stato socio dell’Accademia nazionale dei Lincei. I funerali sono previsti il 24 dicembre a Bologna.

E' qui, infatti, che lui, nato ad Arezzo nel 1942, aveva scelto di vivere. “Quando facevo il liceo venni in gita a Bologna in occasione dell'inaugurazione dell'Autostrada del Sole – raccontò in un'intervista al Carlino - e rimasi colpito dalla sua bellezza. Era una bella giornata, l'ombra dei portici mi affascinò e in quel momento decisi di fare l'università qua. Fisica, mi appassionava”.

Ma anche dopo la laurea non se ne andò. “Per la verità il mio maestro, Giampietro Puppi, che fu il primo a suggerirmi di applicarmi alla Geofisica, allora una disciplina ancora pionieristica, mi mandò parecchio in giro tra Inghilterra, Francia, America, Harvard, la California. Però io volevo stare a Bologna e nel '74 vinsi una cattedra, elemento determinante per la mia decisione, oltre al fatto che nel frattempo mi ero sposato con una forlivese, conosciuta qua mentre studiava matematica. E' stata mia collega per anni all'Alma Mater”.

Laureato in Fisica a Bologna, infatti, aveva proseguito gli studi in Gran Bretagna, in Francia e negli Stati Uniti. Rientrato in Italia, nel 1975 aveva avuto la cattedra di Sismologia all'Alma Mater e nel 1982 era entrato a far parte dell'Accademia dei Lincei. Da questo periodo cominciò ad avere un ruolo importante nelle istituzioni scientifiche italiane: nel 1983 è diventato membro della Commissione Grandi Rischi e nel 1989 è entrato a far parte del Consiglio Nazionale Geofisico (Conag) controllato dal Ministero per l'Università e la Ricerca Scientifica e Tecnologica.

Dopo il terremoto dell'Aquila fu coinvolto in una vicenda processuale. Condannato a sei anni per omicidio e lesioni colpose in primo grado, fu poi assolto in Appello.

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