Farmindustria, grazie agli investimenti nella ricerca medica 8mila posti di lavoro

L’annuncio del presidente Massimo Scaccabarozzi al Festival della Scienza Medica in svolgimento a Bologna

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Bologna, 13 maggio 2022 – «L’industria farmaceutica è pronta a investire ulteriori 4,7 miliardi in tre anni, iper quanto riguarda la produzione e la ricerca: questo potrebbe portare ottomila nuovi posti di lavoro". Lo ha affermato Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, ieri mattina, durante il suo intervento nell’ambito del Festival della Scienza Medica, in corso anche oggi e domani in Santa Lucia (via Castiglione 36).

«Se oggi, in Italia, molti pazienti hanno la possibilità di vivere di più e meglio lo si deve, in gran parte, alla ricerca scientifica e ai farmaci – ha sottolineato il leader degli industriali del farmaco –. Le persone guarite dal cancro sono aumentate di quasi il 40 per cento in dieci anni. Chi è colpito da Aids ha un’aspettativa di vita di 70 anni. L’epatite C è curabile. Anche per le patologie croniche e cardiovascolari si sono fatti grandi passi in avanti. E le vaccinazioni hanno dato un contributo fondamentale in termini di prevenzione e protezione. Attualmente sono in sviluppo oltre 18.500 medicinali nel mondo e nel 40 per cento dei casi per realizzare il trattamento più adeguato in base alla specificità del singolo paziente".

Altro tema che è stato affrontato, e che vuole essere un po’ il fil rouge di tutta la manifestazione, è la comunicazione. "Il Covid ci ha dato molti spunti di riflessione per quanto riguarda la comunicazione della medicina e delle scienze mediche, perché abbiamo visto che non siamo così ben attrezzati per informare in modo efficace – ha puntualizzato Gilberto Corbellini, il direttore scientifico del Festival, epistemiologo, docente di Bioetica e Storia della Medicina alla Sapienza – . Durante la pandemia sul piano della percezione pubblica non si è sempre ben capito quali fossero i messaggi che venivano inviati dagli esperti".

L’ottava edizione del Festival, che ha come il titolo ’Educare alla cura: insegnare e apprendere’, è stata aperta dal suo ideatore, l’ex rettore dell’Alma Mater il professor Fabio Roversi-Monaco che ha sottolineato come "la ricerca scientifica medica è partita da Bologna. Secondo me va rivalutata, riaffermata in tutti i modi possibili". Roversi-Monaco è stato alla guida dell’Università bolognese per quindici anni e oggi pomeriggio, alle 16.30, nell’Aula Magna di Santa Lucia, della laurea ad honorem in Medicina e chirurgia.

Sempre ieri mattina la relazione del premio Nobel per la Chimica, Brian Kobilka che ha illustrato gli approfondimenti effettuati sull’attivazione dei recettori accoppiati alle proteine G.

 

 

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