San Giovanni in Persiceto, regalano le loro ferie alla collega malata

Quasi due mesi di permessi retribuiti per non farle abbassare lo stipendio

Alcune lavoratrici che hanno regalato le ferie alla collega

Alcune lavoratrici che hanno regalato le ferie alla collega

San Giovanni in Persiceto (Bologna), 9 luglio 2019 -  Le ferie' No grazie è più importante la salute della collega. Succede all’ospedale Santissimo Salvatore di San Giovanni in Persiceto dove 22 dipendenti di un servizio di pulizia del nosocomio hanno deciso di rinunciare alle giornate di ferie pagate per aiutare una loro collega, che si trova a casa in malattia.

«La nostra collega – dice Alessandra Viola, una delle signore che lavorano nell’impresa di pulizie –, è una donna solare, di compagnia, che si è fatta ben volere da tutti ed è nato un bel rapporto umano. Poco prima dello scorso Natale la collega ha scoperto di avere un problema serio di salute. Sulle prime si pensava si potesse risolvere in poco tempo. Invece – continua - le cure si stanno protraendo così come il suo periodo di assenza dal lavoro. E allora, pensando a cosa potevamo fare per aiutarla concretamente abbiamo pensato di rinunciare alle ferie. In tal modo lei potrà continuare a curarsi. E ci auguriamo di cuore che la collega riesca ad arrivare a una pronta guarigione ed a tornare al lavoro al più presto con noi».

«Stiamo parlando – spiega Pier Paolo Cairoli della Filcams Cgil di Bologna, sindacalista che ha gestito con l’azienda, le pratiche burocratiche per la donazione delle giornate di ferie – di quasi due mesi di permessi retribuiti che si vanno a sommare al periodo di copertura della malattia, che sta invece terminando per questa lavoratrice. Tra l’altro è un’iniziativa che assume ancora più valore se si pensa che molte di loro lavorano tutte per poche ore al giorno, con una paga oraria di poco superiore ai sette euro lordi e stipendi mensili medi che si attestano appena sopra i 600 euro».

E adesso, grazie alla donazione di queste giornate, la lavoratrice che sta arrivando al termine del periodo di copertura della malattia, potrà conservare invece lo stipendio intero per quasi due mesi aggiuntivi. «In un periodo storico in cui l’umanità e la solidarietà sembrano venire meno – prosegue Cairoli – queste lavoratrici invece lanciano un bellissimo segnale. E se scorriamo l’elenco dei 22 loro cognomi vediamo origini italiane e straniere di ogni etnia. Mi pare proprio sia il caso di dire che la solidarietà non guarda al colore della pelle e queste lavoratrici ce lo ricordano con il loro gesto. Quindi a loro non può che andare il plauso della Filcams Cgil Bologna. Che su loro impulso ha gestito con l’azienda interessata la donazione delle giornate di ferie alla collega in difficoltà. E grazie davvero a queste donne. Perché hanno ricordato a tutti noi cosa sia il valore della solidarietà che non deve conoscere confini di sorta e che deve scavalcare ogni muro».

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