Bologna, Festa dell’Unità, ok alla Fiera come nuova sede

Oggi il progetto sarà presentato ai responsabili degli stand

Una delle scorse edizioni della Festa dell’Unità

Una delle scorse edizioni della Festa dell’Unità

Bologna, 4 aprile 2018 - Manca ancora la firma nero su bianco, ma il conto alla rovescia verso la nuova Festa dell’Unità in Fiera è cominciato. Più breve, più raccolta, meno esposta alle bizze del meteo: la prima kermesse del partitone in ginocchio per la débâcle elettorale segnerà anche una simbolica inversione di tendenza dopo gli oltre 40 anni passati al Parco Nord. Stasera in via Rivani è in programma una riunione organizzativa decisiva: Davide Speme, che il segretario Francesco Critelli ha scelto come delegato alle feste, riunirà tutti i responsabili degli stand per esporre il nuovo progetto. Ma un sostanziale via libera condiviso da tutti c’era già stato in un primo incontro a fine 2017. "Dobbiamo ancora firmare l’accordo, restano degli aspetti da valutare al meglio", premette, prudente, Speme.

In particolare le parti, ovvero il Pd e la Fiera, stanno ancora discutendo i termini economici. Ma, alla luce anche dei buoni rapporti, non ci sarà spazio per alcun ripensamento, come invece era circolato nelle scorse settimane: "L’esigenza di trasferire la Festa in un luogo nuovo è stata condivisa da tutti e la Fiera ha le caratteristiche che cerchiamo", spiega ancora Speme. Primo obiettivo: non essere troppo dipendenti dal maltempo, che nel 2017 aveva sconvolto i piani del Pd, rovinando un paio di weekend e soprattutto la previsione degli incassi. Così la kermesse 2018 sarà in parte al coperto dei padiglioni della Fiera: "Sarà una Festa con i portici, nello spirito di Bologna – la fotografa Speme –. Si potrà stare all’aperto, in mezzo alla strada, ma anche restare riparati, in uno spazio condiviso per socializzare".   Confermato il numero di stand e ristoranti ("c’è massima disponibilità da parte di tutti, un ottimo punto di partenza alla luce delle difficoltà delle ultime settimane"), il cambio avrà soprattutto un valore simbolico: "C’è voglia di rinnovamento. La superficie in metri quadri sarà la stessa, ma distribuita in modo diverso e stiamo anche studiando dei percorsi per vivere la Festa in modo più allettante: anche questo indica una novità, uno spirito differente". Un cambiamento concreto riguarderà, invece, la durata: la Festa chiuderà un po’ prima, allungarla oltre i 20 giorni era forse diventato troppo impegnativo per i volontari. Intanto, sul fronte politico, ieri i dem hanno affrontato l’argomento rimpasto in giunta regionale con un lungo summit di sei ore nelle stanze del gruppo Pd in viale Aldo Moro, a cui si sono aggiunti anche gli alleati della sinistra. La conclusione? Per ora la squadra di Bonaccini va avanti così com’è.  

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