Festival francescano, fiducia oltre la paura

Fra Cavalli: "Gli altri sono una ricchezza". La manifestazione è in programma da giovedì a domenica in piazza Maggiore

di Massimo Selleri

"Un raggio di sole è sufficiente per spazzare via molte ombre". La celebre frase di San Francesco d’Assisi è il sottotitolo non scritto del Festival francescano, ’Fiducia oltre la paura’, che si terrà in piazza Maggiore da giovedì a domenica. Il tema centrale sarà la fiducia declinata nella sue diverse forme che, poi, si ricongiungono per restituire all’uomo un futuro di speranza. "Nei mesi difficili della pandemia – spiega il presidente della manifestazione fra Giampaolo Cavalli – è passato un messaggio distorto con gli altri che potevano essere un pericolo. Questo ha ingenerato una paura verso chi ci sta vicino, un sentimento rafforzato dal dover stare distanti. Noi vogliamo fare un percorso inverso e dire che gli altri sono una ricchezza e solo avendo fiducia in loro è possibile superare le nostre fatiche". Sono più di cento le iniziative in programma – tra conferenze, spettacoli, workshop, attività di animazione, incontri con l’autore, momenti per bambini – tutte gratuite e libere, con un solo obbligo: la voglia mettersi in gioco. La sede in questa edizione si arricchisce di un altro particolare, dato che verrà anche ricordato il discorso che 800 anni fa tenne San Francesco pacificando i bolognesi e facendo della città un esempio di convivenza. "Anche noi come comune – spiega la vicesindaco Emily Clancy – vogliamo dare il nostro contributo sul tema della fiducia e per questo vogliano essere la tra le 100 realtà ’carbon neutral’ entro il 2030. Non produrre più anidride carbonica è un bel segnale per il futuro". Normalmente questo festival vede una presenza frequente del cardinale Matteo Zuppi che, però, in questa occasione sarà impegnato a Matera per il prossimo congresso eucaristico in quanto presidente della Cei. L’arcivescovo ieri ha voluto comunque dare vita a una piccola anteprima partecipando all’incontro ’AAA fiducia cercasi. Orizzonti futuri tra timore e speranza’. "La pandemia ci ha fatto toccare con mano il fatto che non ci si salva da soli e questo significa che per metterci in sicurezza abbiamo bisogno degli altri. La fiducia è questo: sapere che si ha bisogno di chi ci sta vicino e che non possiamo perderci nelle categorie che creano una divisione. Pensare di salvarsi da soli significa alimentare il tutti contro tutti e, quindi, la paura". Il primo evento si terrà giovedì in Cappella farnese con una tavola rotonda condotta dai professori Jacques Dalarun e Riccardo Parmeggiani.

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