Focolaio Bartolini, il magazzino di Bologna Roveri presto operativo al 100%

La nota dell'azienda: "I corrieri sono eroi". Pandolfi (Ausl): "Cluster molto ben controllato. Nessun allarme all'Interporto"

Bartolini, il focolaio di Coronavirus è ora sotto controllo (FotoSchicchi)

Bartolini, il focolaio di Coronavirus è ora sotto controllo (FotoSchicchi)

Bologna, 3 luglio 2020  - BRT Corriere Espresso fa sapere in una nota che l'attività del proprio hub logistico di Bologna Roveri, prosegue. "Una decisione - sottolinea l'azienda - assunta con il benestare dell'azienda sanitaria locale anche dopo il riscontro dello screening a cui sono stati sottoposti tutti gli operatori del magazzino". 

Sono 117 i casi di positività al Coronavirus legati al focolaio nel magazzino Bartolini in zona Roveri. E 10 tra gli ospiti del Cas di via Mattei, collegati alla stessa rete di contagi.

L'azienda ricorda di essersi attivata "tempestivamente", in stretta collaborazione con l'Ausl, "sospendendo immediatamente in via precauzionale tutto il personale del fornitore, contingentando e razionalizzando le attività operative e, nel contempo, verificando la diffusione del contagio".

Il polo BRT di Bologna Roveri sta andando verso una normalizzazione dell'operatività: l'azienda conta di poter riprendere le attività a pieno regime a partire dalla prossima settimana.

Quanto agli autisti, BRT precisa che fin dall'inizio dell'emergenza Covid-19 la società ha stabilito "la consegna dei pacchi a debita distanza, eliminando al contempo la richiesta di raccolta firma del destinatario, per favorire il corretto distanziamento sociale".

"Dal lockdown in poi l'attività di BRT Corriere Espresso - dichiara l'azienda - ha rappresentato un servizio necessario e fondamentale per connettere il Paese. Tanto che durante la pandemia non si è mai fermato, a dispetto delle difficoltà, contribuendo a supportare la vita economica delle aziende italiane attive nella consegna di beni necessari ad ospedali, farmacie. Per questo tutta la BRT è vicina ai driver, eroi della delivery nei mesi più difficili della pandemia, assicurando l'essenziale invisibile agli occhi".

Ieri  Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento di igiene pubblica dell'Ausl di Bologna, in un'intervista all'agenzia Dire ha ridimensionato l'allarme lanciato in mattinata dal sindacato di base Si Cobas sull'Interporto. "Non è un'area che al momento ha dato casi" di covid-19, assicura Pandolfi, che conferma i due lavoratori Sda positivi "ma lavorano in altre sedi dell'azienda in provincia di Bologna, non all'Interporto".

Anche su di loro, come fatto nei casi precedenti, l'Ausl avvierà i controlli sulle cerchia dei contatti ristretti. In generale, "sull'Interporto stiamo lavorando a un programma di azioni e di controlli insieme alla società e alla Regione- spiega ancora Pandolfi- abbiamo anche parlato con i medici competenti delle aziende, che devono essere responsabili".

Per quanto riguarda il focolaio Bartolini, sono 117 i casi confermati dall'Ausl, sempre con due ricoveri: 78 sono dipendenti e 39 sono stati trovati tra familiari e contatti. Al Cas di via Mattei invece è stata completata l'esecuzione dei tamponi su tutti i 214 soggetti individuati, tra ospiti e operatori: si confermano 10 positivi asintomatici, in isolamento in alberghi ad hoc, e 27 persone negative messe in isolamento perché contatti stretti di chi ha contratto il virus.

Si trovano all'interno del centro di via Mattei "in spazi che garantiscono un buon isolamento", assicura Pandolfi. Restano in attesa del tampone nove operatori, che saranno testati nei prossimi giorni.

"Il focolaio alla Bartolini è molto ben controllato- assicura di nuovo Pandolfi- abbiamo qualche coda per effetto del 'contact tracing', ma sono tutte persone che sono già in isolamento". Si tratta quindi di un focolaio "ben definito e confinato", afferma il dirigente dell'Ausl di Bologna.  

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