Fonte Remonda a Bologna: raccolta fondi per il restauro

Promossa dal Carlino, riporterà al suo splendore uno dei gioielli nascosti della città. Ecco come contribuire

Bologna, 28 giugno 2022 - Parte la raccolta fondi per il restauro e la riqualificazione dell’antica Fonte Remonda (video). Un gioiello nascosto della città Bologna – in via Codivilla, sotto il colle di San Michele in Bosco – che molti bolognesi non conoscono. 

La fonte Remonda ha bisogno di restauro
La fonte Remonda ha bisogno di restauro

Lanciata dal Comune, con il sostegno e la partnership del Carlino, prevede la possibilità di contribuire attraverso versamenti in conto corrente bancario aperto dal Comune con Iban IT18F0200802435000106454588. Causale: Erogazioni liberali restauro Fonte Remonda.

"Lanciamo oggi una raccolta fondi che sarà molto importante per recuperare questa cisterna, ma anche il muro perimetrale e la pavimentazione", spiega il sindaco Matteo Lepore. "Fonte Remonda è un gioiello nascosto della nostra città, una fonte antica che un tempo alimentava la fontana del Nettuno e anche la fontana vecchia di via Ugo Bassi», afferma Simone Borsari, assessore ai lavori pubblici. L’iniziativa, nata da un’idea del Rotary Club Bologna Nord, vede anche il contributo di Hera. Che al termine dei lavori realizzerà una nuova fontanella in via Codivilla, all’imbocco della scala che porta alla fonte. Il costo dei lavori è stimato tra gli 80 e i 100mila euro.

"Attraverso il crowdfunding che lanciamo oggi speriamo di coinvolgere la popolazione, ma anche imprese e associazioni della città  in un progetto di valorizzazione di questo luogo antico". La raccolta fondi, fa sapere il Comune, durerà qualche mese, e l’amministrazione interverrà anche con un finanziamento proprio.

La fonte Remonda è costituita da tre conserve (o cisterne) per la raccolta e il filtraggio dell’acqua. Nel 1433, per portare l’acqua in città, venne costruito un condotto (poi potenziato su progetto di Tommaso Laureti con l’apporto di un condotto supplementare alimentato dalle Cisterne di Valverde) che, arrivando alla cisterna nei pressi della chiesa dell’Annunziata e poi seguendo il tracciato dell’attuale via d’Azeglio, arrivava fino a Piazza Maggiore, raggiungendo così la fontana del Nettuno e la Fontana Vecchia, in via Ugo Bassi.

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