Rizzolini, ’Incanti’ sul palco fra sogno e realtà

L'illusionista Andrea Rizzolini e altri giovani talenti si esibiranno in "Incanti" al Duse, un mix di illusionismo, teatro e riflessioni sul sogno e la realtà attraverso testi di autori celebri. Gli spettatori saranno coinvolti in un'esperienza unica e coinvolgente.

Rizzolini, ’Incanti’ sul palco fra sogno e realtà

Rizzolini, ’Incanti’ sul palco fra sogno e realtà

"L’illusione è un mezzo per riflettere sul ruolo dell’incanto nella vita quotidiana. Dentro ognuno di noi c’è la predisposizione a sperare, a essere illusi, a incantarci davanti alle piccole cose. Questo per me è il significato che ha oggi l’illusione, è ciò che voglio trasmettere sul palco". Racconta così il suo spettacolo l’illusionista Andrea Rizzolini, che si esibirà domani alle 21 al Duse con Incanti, assieme a Dario Adiletta, Francesco Della Bona, Niccolò Fontana, Filiberto Selvi, Piero Venesia (sei tra i più giovani illusionisti under 30 premiati d’Italia). Per la prima volta insieme sul palco, ognuno di loro ha background artistici e abilità differenti: Rizzolini è noto mentalista, Fontana metterà invece in scena un dialogo assieme a un automa sull’origine delle emozioni umane, Selvi aprirà un dialogo tra musica ed illusionismo (essendo lui violinista), inoltre ci saranno anche il mimo e la danza. A questo si accosta la prosa: a fare da intermezzo a i numeri di illusione saranno i monologhi di alcuni tra i più grandi autori teatrali tra cui Shakespeare, Cartesio, Goethe, Pirandello.

"I testi sono accomunati dalla riflessione sull’incanto che cerchiamo di comunicare, sono incentrati sul rapporto tra sogno e realtà, e tutti i personaggi protagonisti sono maghi: apriamo con il monologo di Prospero della Tempesta di Shakespeare, da cui deriva la celebre frase "siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni", e cercheremo di indagare quale sia questa sostanza. Proseguiremo poi con molti altri testi , dal Faust di Goethe, al monologo di Pirandello su Cartesio (filosofo che disse che tutta la realtà potrebbe essere un sogno), concentrandoci sempre su questo binomio sogno-realtà" spiega Rizzolini. Gli spettatori saranno protagonisti, sia perché portati a riflettere, sia come possibili partecipanti dei numeri di illusione messi in scena. "Il momento più imprevedibile – aggiunge – è proprio quando chiamiamo sul palco qualcuno del pubblico. Tutto il resto possiamo controllarlo, ma lì è pura improvvisazione. La parte che preferisco invece è il finale, dove viene portata a termine la riflessione che conduciamo durante la serata".

Alice Pavarotti

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