Gino Strada, un murales alla Casa della pace

Si attende solo il via libera della Soprintendenza, poi lo street artist Mambo potrà iniziare l’opera dedicata al fondatore di Emergency

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La Casa per la pace ‘Filanda’ alla Croce di Casalecchio vuole rendere omaggio a Gino Strada, il medico fondatore di Emergency morto lo scorso anno, che presto potrebbe occupare con una suo ritratto un grande spazio sul muro esterno della ex Filanda, lo storico edificio dove ha sede l’associazione Percorsi di Pace. Accanto alla sua immagine rappresentata in murales la scritta, con una delle sue frasi più iconiche: "Io non sono un pacifista, io sono contro la guerra".

Il Comune ha già dato il via libera ed ora si attende il parere della Soprintendenza dal momento che la parete scelta è quella dell’ex Filanda di via Canonici Renani, edificio storico e vincolato. E mancherebbe giusto questa ultima autorizzazione per fare partire il progetto che è stato mostrato in anteprima l’altra sera alla Casa della conoscenza, in apertura dell’incontro con il vignettista e giornalista Vauro Senesi che ha presentato il suo libro "La Regina di Kabul", con la narrazione dell’avventura dell’ospedale di Emergency nella capitale dell’Afghanistan, di come Gino Strada lo aprì, e delle tante storie straordinarie di bellezza e dolore che lo contornarono.

Maurizio Sgarzi, aprendo la serata, ha ricordato anche le molte donazioni di denaro arrivate a Casalecchio che hanno permesso di aiutare una famiglia di profughi afghani accolta all’Eremo di Ronzano e altre cinque in strutture di Padre Marella. Con i soldi sono state acquistate macchine da cucire per le donne afghane che hanno seguito uno specifico corso e ora si spera possano trasformare le loro competenze in un mestiere. Il prossimo 14 maggio alla Casa dei popoli di Casalecchio ci sarà un pranzo con i profughi afghani. Intanto si aspetta il murales.

"Siamo molto orgogliosi di questo progetto: volevamo offrire a chi passa e a chi frequenta la Casa della pace l’immagine di un personaggio eccezionale con una frase che è stata anche motivo di discussione fra noi: provocatoria e forte come il personaggio, e attualissima" hanno spiegato gli esponenti dell’associazione Percorsi di pace.

Ora la speranza è che Elvis Pregnolato, in arte Mambo, lo street artist incaricato dell’esecuzione, possa mettersi presto al lavoro per disegnare il murales di Gino Strada. E sulla frase scelta Vauro ha aggiunto che Strada "denunciava il crimine che la guerra è, e che non voleva armi nel suo ospedale. "La nostra sicurezza è essere disarmati" diceva.

g.m.

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