Gli Stadio al Sant’Orsola: sanità e canzoni

Gaetano Curreri parla del concerto (in streaming) che la band terrà sabato sulla terrazza del Padiglione 23. "Grazie agli operatori sanitari"

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di Claudio Cumani

Gaetano Curreri la butta sul ridere: "Ho sempre sognato di poter emulare i Beatles e di mettermi su un terrazzo a suonare e cantare". Ma poi si fa serio: "In questo momento è importante girare la chiave per far ripartire il motore, salire su un palco per far divertire la gente. E soprattutto è importante ringraziare gli operatori sanitari che si sono battuti e continuano a battersi contro un nemico invisibile". E così il concerto che gli Stadio terranno alle 20.30 di sabato sulla terrazza del Padiglione 23 del Sant’Orsola assume davvero la veste di una sorta di festa del ringraziamento "dove non ci sarà il tacchino ma tante canzoni".

Sarà un’esibizione (un’oretta di durata) ovviamente senza pubblico, visibile in streaming sulle pagine Facebook degli Stadio, della Fondazione Policlinico Sant’Orsola e degli ospedali Canizzaro di Catania e Umbero I di Siracusa che partecipano all’iniziativa. Uno show vero e proprio che prevede collegamenti anche con Paolo Fresu da Alghero e momenti coreografici curati dal personale delle tre strutture sanitarie. E soprattutto le canzoni degli Stadio. Gaetano non si sbilancia ma qualche titolo lo anticipa: "Faremo i nostri pezzi più importanti ma anche alcuni brani irrinunciabili come Un disperato bisogno di amore, Chiedi chi erano i Beatles in omaggio a Roberto Roversi e La sera dei miracoli di Dalla. "Perché Lucio in un’iniziativa come questa ci sarebbe stato. Ho cominciato a suonare con lui al Kiwi di Pumazzo davanti a venti paganti, mi ha insegnato tutto, mi sento figlio della sua cultura".

L’iniziativa, sostenuta da parecchi sponsor, ha anche come fine una raccolta fondi a favore del personale sanitario che si potrà finalizzare sulle pagine Facebook. Fu ai primi di maggio, ancora in lokdown, che gli Stadio presero parte virtualmente a un video realizzato dal personale del Pronto Soccorso del Policlinico intitolato Voi come noi e costruito sulle note di Generazione di fenomeni (come anticipammo in queste pagine). Una testimonianza, nata dall’amicizia di Curreri con l’ex direttore della medicina d’urgenza del Sant’Orsola Mario Cavazza (tornato al lavoro, subito dopo essere stato pensionato, per l’improvvisa emergenza Covid), che sfocia ora nel concerto. "Si può dire davvero – dice il medico – che sia un’idea nata dalla corsia. Nessuno di noi è un eroe ma di certo siamo gente tosta".

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