"Gli studenti usino il buon senso O dovremo chiudere di nuovo"

Il prorettore vicario Degli Esposti: "Il focolaio di piazza Scaravilli faccia riflettere, no alle leggerezze". Tanti gli stranieri tornati in città per le lezioni. "Bologna è ancora attrattiva. Ma bisogna essere responsabili"

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di Federica Orlandi

Dieci studenti Erasmus spagnoli positivi, forse più. Una festa, quella in piazza Scaravilli, che si è poi trasformata in focolaio di Covid-19, nata sui social per festeggiare l’anno accademico appena cominciato.

"Ma non era un evento legato all’Alma Mater, né ne eravamo a conoscenza. È stato organizzato spontaneamente". A parlare è il prorettore vicario dell’Unibo, il professor Mirko Degli Esposti.

Professore, questo focolaio avrà ripercussioni sulle lezioni in presenza, all’ateneo?

"Non direttamente. Ma la nostra priorità è la sicurezza degli studenti e mantenere le lezioni in presenza, già avviate. Ci preme moltissimo riportare gli universitari a Bologna e preservare questo loro ritorno dopo mesi di assenza. Per questo, però, è necessario che tutti facciano la propria parte. Ci appelliamo perciò al grande senso di comunità e responsabilità dei nostri studenti. Dentro le aule, certo, ma anche fuori".

Niente feste, allora?

"Quanto accaduto in piazza Scaravilli deve essere un’occasione di riflessione per gli studenti: se vogliamo mantenere l’università aperta e la città viva, ci vuole senso di responsabilità e il rispetto delle regole, in questo momento difficile".

Attenzione perciò fuori tanto quanto dentro le aule. E in queste, come va?

"Studenti e personale rispettano il protocollo previsto per prevenire i contagi. In aula è obbligatorio il distanziamento, indossare la mascherina e disinfettarsi le mani con il gel all’ingresso. Dal canto nostro, siamo in costante contatto con il Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl, di cui siamo a completa disposizione, anche per gestire eventuali contagi".

Le lezioni sono già a pieno regime?

"Dal 21 settembre sono partiti 2.200 insegnamenti, arrivati a quota 2.800 questa settimana, dato che sono iniziate le lezioni anche per l’area umanistica. Dal 5 ottobre saranno avviate tutte quante: allora la collaborazione di tutti al rispetto delle regole sarà ancora più importante".

Sono molti i ragazzi che hanno deciso di frequentare le lezioni in presenza, anche stranieri?

"Gli studenti Erasmus sono una parte integrante e ben integrata della nostra comunità. Molti di loro stanno tornando a Bologna, anche se è presto per avere il numero preciso di quanti siano oggi fisicamente in città, dato che le iscrizioni sono ancora in una fase iniziale. Lo stesso vale per i fuorisede e gli studenti internazionali. I nostri primi test, comunque, stanno rilevando come l’Unibo paia confermare l’attrattività degli scorsi anni".

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