Hera archivia un’annata record: "Crescita più alta di sempre"

C’è l’ok al bilancio: ricavi per 15 mliardi, 2,3 distribuiti ai territori. "Già raggiunti gli obiettivi 2026"

Hera archivia un’annata record: "Crescita più alta di sempre"

Hera archivia un’annata record: "Crescita più alta di sempre"

Via libera dall’assemblea dei soci al bilancio 2023 di Hera. Promossa la distribuzione di un dividendo di 14 centesimi per azione, in rialzo del 12% rispetto all’ultimo pagato. I vertici della multiutility, il presidente esecutivo Cristian Fabbri e l’ad Orazio Iacono, confermano una performance record con un margine operativo lordo che sfiora 1,5 miliardi di euro, in aumento del 15,4% rispetto al 2022, con una crescita di quasi 200 milioni, e ricavi di quasi 15 miliardi. L’utile netto di pertinenza degli azionisti sale a 375,2 milioni (+16,5%, su un utile netto complessivo di 417 milioni), gli investimenti lordi salgono a quota 815,8 milioni (+15%), mentre l’indebitamento finanziario netto scende a 3,8 miliardi (-10%). Ok anche al bilancio di sostenibilità.

"Questo risultato è il maggiore di sempre per il nostro Gruppo, superando con tre anni di anticipo il target fissato al 2026", dettaglia Fabbri nella sua relazione agli azionisti, confermando il valore economico della multiutility nei territori dove opera: "Si tratta di 2,3 miliardi distribuiti a lavoratori, fornitori, pubblica amministrazione, azionisti e comunità locali".

Non manca, il riferimento all’impatto dell’alluvione dello scorso maggio: "Il 2023 è stato un anno complicato, per la crisi energetica, per la crescita dei tassi, per l’inflazione e anche per la calamità di maggio in Emilia-Romagna", il commento del presidente esecutivo. I danni per l’alluvione dello scorso maggio sulle attività del Gruppo sono, infatti, di 96 milioni (60 milioni spesi nel 2023), mentre quelli sugli asset arrivano a quota 44 milioni. Da qui, è in atto un’interazione con il commissario Francesco Figliuolo per ottenere 40 milioni di rimborsi.

Oltre ai danni diretti, ci sono gli effetti delle misure di supporto alle popolazioni colpite, come le dilazioni di pagamento (oltre 1,1 milioni) ai clienti residenti nelle zone alluvionate, dove è stata sospesa anche l’attività di interruzione del servizio per morosità. Per far fronte all’emergenza, la multiservizi ha impiegato 300 addetti "in prima linea per settimane per far tornare la situazione alla nomalità", sintetizza Fabbri. Hera ha poi impiegato anche 98 mezzi antispurgo e raccolto oltre 100mila tonnellate di rifiuti. Numerosi, gli impianti danneggiati. "L’alluvione – l’analisi di Iacono – ci ha insegnato che la resilienza si fa collaborando con gli altri attori del territorio".

Nel corso dell’assemblea è arrivato anche il semaforo verde per i consiglieri di amministrazione Enrico Di Stasi (segretario del Pd a Bologna e membro dello staff del sindaco Matteo Lepore, subentrato a Lorenzo Minganti) e Tommaso Rotella che assumerà l’incarico di vicepresidente nel prossimo cda al posto di Gabriele Giacobazzi, scomparso il 3 marzo. "Ha lasciato un grande ricordo a tutta l’azienda", il cordoglio di Fabbri.

"Come amministratori proviamo a non fare sconti, ma Hera è un valore per il territorio", riconosce Giancarlo Muzzarelli, sindaco di Modena e presidente del patto di sindacato dei Comuni azionisti. "Il nostro sforzo è dare sempre un servizio migliore", conclude il presidente esecutivo. Che, in vista dello sciopero di lunedì 6 maggio, conferma la disponibilità al dialogo coi sindacati.

Rosalba Carbutti

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