Bologna, tra giochi e digitale nasce il Museo dei bambini

La struttura sarà un centro polifunzionale al Pilastro. Il sindaco Matteo Lepore: "Lo finiremo entro il mandato"

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Sarà un grande spazio "dove formeremo nuovi cittadini che si innamorino della città" e dove le parole chiave saranno "bellezza, arte e interdisciplinarità". Una struttura in mezzo al verde dove potranno giocare e crescere bambini e bambine dagli 0 ai 14 anni, un servizio "per tutta la comunità bolognese e oltre, non solo per il Pilastro".

Tutto questo e altro ancora prenderà vita entro questo mandato, ha assicurato il sindaco Matteo Lepore nel presentare il Museo dei bambini e delle bambine, proposito già contenuto nel suo programma elettorale e poi tornato ‘in auge’ alla luce di recenti brutti fatti di cronaca che hanno caratterizzato quel quartiere.

"Vogliamo portare al Pilastro più gente possibile, è nostro obiettivo dichiarato creare nuove centralità urbane – ha aggiunto il sindaco – e lo faremo lungo il percorso del tram, del resto una delle fermate sarà proprio vicino al Museo". I lavori partiranno appena possibile, ma l’obiettivo dell’amministrazione è "finire con i cantieri entro il mandato", l’orizzonte sarebbe quello del 2026 visto che i fondi necessari per realizzare la struttura – circa 5 milioni e mezzo di euro – arriveranno tramite il Pnrr.

"Il progetto è stato approvato in giunta – ha spiegato il sindaco –, entrerà nella rete dei musei internazionali dei bambini, che sono 400 nel mondo, il primo addirittura nacque a Brooklyn alla fine dell’Ottocento. Sarà un luogo dedicato all’educazione informale dei bambini e dei ragazzi, con esperienze sensoriali, laboratori e tutta una serie di attività che permetteranno a bimbi e bimbe di conoscere la realtà attraverso il gioco. Gli spazi appositi saranno diversi – ha continuato il primo cittadino –, ci saranno luoghi anche di studio e sperimentazione dedicati alla comunità educativa ed educante della città, che si potrà riunire con iniziative".

Ovviamente non potrà mancare il digitale. "Sarà un luogo aperto alle tecnologie, affiancate come detto alle esperienze sensoriali con i materiali. Cercheremo di tenere insieme la tradizione e la svolta digitale, sarà una bella palestra per l’educazione dei ragazzi", ha precisato sempre il sindaco. La struttura prenderà vita nello spazio tra la Casa Gialla e la Biblioteca Spina, e anche se un rendering di massima esiste già la forma architettonica verrà decisa alla fine di un percorso partecipato in Quartiere. "Le tre parole chiave saranno ‘bellezza’, ‘arte’ perché presteremo attenzione allo stimolo di tutti i linguaggi e allo sviluppo del pensiero critico ed empatico, ‘interdisciplinarità’ perché ci saranno vari laboratori anche collegati ad altri luoghi della città – ha aggiunto il sindaco –. Con queste risorse dotiamo Bologna di un luogo che non c’è, occupandoci dell’infanzia e della pre–adolescenza, quest’ultima ancora un grande punto di domanda per i genitori. Il Museo sorgerà non lontano dalla Caserma dei carabinieri, i cui lavori sono in via di conclusione".

Non ci saranno infine bandi per la gestione della struttura, "ce ne occuperemo come Comune collaborando ovviamente con il terzo settore".

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