I sorrisi, il Bologna, il brano con Jova: un Morandi da Festival

Il cantautore: "L’applauso del pubblico mi ha colpito". E stasera c’è Cremonini: "Cesare è un grande, ma Sanremo ti fa tremare le gambe"

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L’amicizia con Jovanotti. Il jogging con Emma. I consigli all’amico, e compagno di fede rossoblù, Cremonini. L’orgoglio di aver contribuito a salvare, dieci anni fa, il suo amato Bologna. Ma soprattutto quegli occhi lucidi sul palco dell’Ariston, pochi istanti prima di invaderlo con l’energia contagiosa di ‘Apri tutte le porte’, la canzone con cui lunedì Gianni Morandi ha acceso la prima serata del Festival di Sanremo. Ieri Morandi ne ha parlato in un’intervista a Sky Sport, raccontando la sensazione unica di chi è tornato protagonista alla Scala della canzone nazionale.

"Il grandissimo applauso del pubblico quando mi sono presentato sul palco mi ha colpito – ha ammesso Morandi –. Sessant’anni fa incidevo il mio primo disco ed è come se in quel momento avessi rivisto tutta la mia vita. Per questo mi sono un po’ commosso".

Ma la vita è adesso e Gianni la coltiva con la stessa cura che riserva al suo fisico: "Qui a Sanremo mi ha seguito il fisioterapista con cui faccio le terapie per la mano. In più la mattina vado a correre su una splendida ciclabile: così ho incrociato Emma".

Oggi invece incrocerà sul palco dell’Ariston Cesare Cremonini, tra gli ospiti della terza serata. "Cesare ha una grande esperienza alle spalle – dice Morandi –. Ma Sanremo è speciale: ti fa tremare le gambe". Altro amico da omaggiare è Jovanotti, che gli ha scritto la canzone: "Mi è stato vicino dopo l’incidente alla mano e incidere ‘Apri tutte le porte’ per me è stata una terapia. Jovanotti è stato un po’ il mio mental coach".

E poi l’amato Bologna: "Sono orgoglioso di aver fatto parte della squadra di imprenditori che evitò al club di finire nel baratro (nel 2010, ndr). Sono stato anche per due anni presidente onorario e devo dire che è stata durissima: sei ostaggio di tifosi, giocatori, allenatori, agenti. Però alla fine siamo riusciti a consegnare il Bologna a Saputo: con lui il Bologna è in buone mani. Dopo un bellissimo girone d’andata adesso sono arrivate queste tre sconfitte che ci hanno riportato sulla terra. E i tifosi si stanno di nuovo incazzando...".

Pensiero finale per la scomparsa di Monica Vitti: "Grandissima attrice che amava cantare e io la accompagnavo con la chitarra. La porterò sempre nel cuore".

Massimo Vitali

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