Igor fa lo sbruffone in aula Segno di vittoria alle telecamere

Il segno della vittoria con le dita, a favore di telecamera. Forse era dispiaciuto dell’assenza dei fotografi e cameramen che lo avevano accolto nel primo giorno dell’udienza al tribunale di Teruel. E si è voluto prendere, anche ieri, il suo attimo di protagonismo. Norbert Feher, alias Igor il russo, ha presenziato anche ieri, chiuso nella sua gabbia di vetro, al processo che lo vede imputato, in Spagna, per i tre omicidi commessi il 15 dicembre del 2017 nelle campagne dell’Aragona. In aula sono state ascoltate le ricostruzioni degli agenti che, la notte dopo gli omicidi, lo trovarono addormentato sotto un albero (era finito fuori strada con l’auto) e lo arrestarono. "Era tranquillo, rispose alle domande e non fece resistenza, ma in caserma osservava tutto con molta attenzione", hanno raccontato. È stata poi ascoltata anche la vedova di Jose Luis Iranzo.

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