Igor il russo, le parole dal carcere. "Mi ha chiesto Dio di uccidere" / FOTO e VIDEO

La risposta di Norbert Feher alle psicologhe incaricate dal tribunale

Norbert Feher alias Igor Vaclavic (Foto Ansa)

Norbert Feher alias Igor Vaclavic (Foto Ansa)

Bologna, 22 luglio 2018 - «Perché hai ucciso i due agenti della Guardia Civil e l’agricoltore Luis Iranzo?». «Perché me l’ha ordinato Dio». Il dialogo pare surreale, ma è la risposta che, l’altra mattina, Norbert Feher ha dato alle due psicologhe incaricate di redigere una perizia sulla personalità del killer serbo, detenuto nel carcere di Zuera, a Saragozza.

L'ARRIVO IN ITALIA
L'ARRIVO IN ITALIA

Si tratta del terzo incontro teso a stilare una relazione su ‘Igor il russo’, su richiesta dal giudice istruttore che si sta occupando del triplice omicidio in Spagna (VIDEO). Le psicologhe dovranno valutare le capacità intellettuali, emotive e di controllo degli impulsi del serbo, oltre al peso che i delitti che gli vengono addebitati hanno avuto sulla sua personalità. Feher ha risposto a tutte le domande, mostrandosi collaborativo, come riporta il giornale spagnolo La Comarca.

Che racconta anche la vita dietro le sbarre del killer di Davide Fabbri (VIDEOe Valerio Verri: Feher, come faceva anche ai tempi del carcere a Ferrara, pratica molto sport e legge, soprattutto libri di storia e testi religiosi. Riceve e scrive lettere: sia da giornalisti che da una donna di Madrid, a cui avrebbe inviato anche una foto. In regime di isolamento, nei pochi momenti in cui ha modo di interagire con gli altri detenuti, Feher si comporta in maniera cordiale, facendosi chiamare ‘Ezechiele’. Un atteggiamento da ‘detenuto modello’, insomma. O simile a quello di un lupo che si vuole mostrare agnello.

Mercoledì e giovedì scorso, inoltre, nel carcere di Saragozza, Feher ha incontrato lo psichiatra Vittorio Melega, nominato dagli avvocati Cesare Pacitti e Gianluca Belluomini, difensori d'ufficio italiani del serbo. La nomina e la visita in Spagna sono stati autorizzati dalla Procura e dal Tribunale di Bologna oltre che dalle autorità iberiche. L'incontro fa seguito a quello avuto dai difensori con Feher lo scorso maggio. L'obiettivo è quello di far valutare al consulente tecnico la capacità di intendere e di volere, in riferimento ai delitti italiani. «Vista la delicatezza del caso e nel massimo rispetto per le vittime abbiamo ritenuto opportuno fare un approfondimento della situazione, un esame conoscitivo per avere un quadro della personalità», spiega l'avvocato Pacitti.

 

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