Il caldo, il virus e la tribù degli ‘Scusoni’

Giorgio

Comaschi

È estate? Non ancora. Fa caldo ma è estate solo quando si vedono gli anziani che bevono dalle fontane nel Tg1. Solo allora si può dire. Adesso è solo una scusa. "Sai, con sto caldo…". A Bologna la scusa va sempre di moda. Ci sono gli "Scusoni", una tribù che accampa sempre qualche fregaccio per motivare il fatto che non vuol fare una cosa. Adesso c’è il caldo. Poco prima c’è stato il Covid. Qualsiasi cosa. "Sai, con questo Covid cosa vuoi mai…". Il Covid c’è ancora, ma adesso non è freddo e non si prende l’influenza, così sembra una roba di millenni fa. Ma fa ancora scusa buona. "Non mi fido a venire. Ho mio zio positivo". Non è vero: è che non volevi venire, è inutile che dai la colpa al Covid. Se ci fate caso lo ficchiamo in tutti i discorsi. "Guarda, Astolfo ha preso il Covid e adesso si gratta sempre…". Ma sarà per quello che Astolfo si gratta? Poi ancora (questa sentita veramente): "Mi mujèr da quand l’ha ciapè al Covid l’è andè zò d’ tèsta". Tutte scuse per motivare gli attriti che nelle vecchie coppie diventano delle guerre puniche. Quindi il Covid viene ancora usato come scusa, ma ce n’è un’altra sorprendente che è abbastanza clamorosa. Due che si incontrano. "Oh, finalmente. Non ti sei più fatto vivo, quant’è che non ci vediamo!". E l’altro (o l’altra): "È vero, ma cosa vuoi mai. Prima mia nipote che ha partorito, poi i lavori della casa, poi c’è stato il lockdown e...". Il lockdown? La gente tira fuori addirittura il lockdown per motivare il fatto che è sparita dalla tua vita. Ma il lockdown è stato due anni fa! È finito il 18 maggio 2020 e tu non hai più avuto tempo di farti vivo? Fantastico. Il bello è che chi riceve questa scusa nel coppino annuisce e fa: "Ah sì. Anche noi non siamo più usciti". Da lì scatta una discussione in cui tutti sono d’accordo nel dire che il lockdown ha avuto degli effetti molto forti sulla testa delle persone. Si tirano fuori i giovani. Strepitoso. Siamo così. Degli "Scusoni" patentati. Non abbiam voglia di veder qualcuno e diamo la colpa al Covid, al lockdown. Chissà se prima o poi useremo anche il "Sai, c’è stata questa peste e dopo…". Sì, ma era nel 1600.

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