Il derby del Congresso dem Gualmini: "Bonaccini allarga il Pd Schlein si sovrappone ai 5 Stelle"

L’eurodeputata allontana il pericolo di scissione e punta sul governatore: "Spero si candidi presto. Elly senza tessera? Nessun problema, giusto aprirsi. Ma il suo pubblico è più ristretto, interessato ai diritti civili"

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di Rosalba Carbutti

Il Congresso Pd probabilmente accorcia i tempi. Si parla di fine gennaio, anziché marzo. "Una vittoria", brinda Elisabetta Gualmini, eurodeputata e vice presidente dei socialisti Ue, che con la collega dem Alessandra Moretti ha lanciato una raccolta di 800 firme per chiedere di fare presto.

Soddisfatta?

"Le primarie prima delle Regionali sono un ottimo risultato. Anticipare le date non significa azzerare il percorso costituente. Ma non si può rimanere nel limbo in eterno, come ha ben detto anche la base dei dirigenti e amministratori locali di ’Rigenerazione’".

Secondo i sondaggi, siete scivolati sotto il M5s e il Terzo Polo è in crescita...

"È abbastanza normale che dopo la sconfitta alle Politiche ci sia un calo. Risalire immediatamente è difficile. Proprio perché siamo all’opposizione del peggiore governo possibile per noi, che più a destra di così non si può, dobbiamo organizzarci per tornare a fare il Pd. E cioè il baricentro della coalizione dei progressisti".

Lei non ha nascosto di essere pronta ad appoggiare il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini...

"Auspico proprio che Bonaccini si candidi e magari in tempi brevi".

Gli chiede di accelerare?

"Fino a ieri era negli Stati Uniti. Ha un ruolo importante in Emilia-Romagna, non poteva certo candidarsi al Congresso dalla California... Ma credo che questi siano giorni papabili. È ora che il Pd scelga democraticamente un leader".

Ha parlato di leader, una parola che a sinistra non piace granché...

"Un leader incarna la visione del partito, idee e valori. Non possiamo avere paura della leadership. Dobbiamo arrivare al Congresso per evitare di essere schiacciati sia a destra sia a sinistra".

L’ex vicepresidente della Regione, Elly Schlein, ha fatto un passo avanti verso il Congresso, pur non avendo la tessera Pd. Che cosa ne pensa?

"Schlein è una candidatura forte, non condivido chi critica il fatto che ci siamo aperti. Non sono per fare l’esame del sangue a chi scende in campo per il Congresso: i partiti sono forti quando si allargano. Se avrà voglia di misurarsi, apprezzo il coraggio. Ma personalmente ritengo, pur apprezzandola molto, che Bonaccini abbia maggiore potenziale espansivo".

Non la convince l’idea di partito di Schlein?

"Lei ha un pubblico più definito, più interessato ai diritti civili. Bonaccini può unire sia il ceto produttivo moderato, sia il giovane precario. Noi dobbiamo espanderci, non stringerci".

Crede che con Schlein si farebbe del Pd il partito dei diritti?

"Penso si schiaccerebbe troppo a sinistra con un rischio di sovrapposizione con le battaglie del M5s. Bonaccini, invece, può parlare a mondi più variegati".

Teme una scissione come dicono gli analisti che definiscono il Pd una fusione a freddo tra Ds e Margherita?

"Agli intellettuali che non fanno altro che pensare al futuro del Pd chiedo di fermarsi. Non ci sarà alcuna scissione. L’importante è che questo Congresso sia vero, senza i soliti accordicchi tra capi bastone prima che i candidati scendano in campo".

Crede che la federazione bolognese possa spaccarsi in caso di derby Bonaccini-Schlein?

"Giusto che ci siano aree diverse dentro un grande partito, ma bisogna imparare a stare insieme. Non dobbiamo essere un partito settario. Credo che in città anche se ci si dividerà nelle varie mozioni congressuali, il partito alla fine si irrobustirà".

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