Il gestore del centro Paleotto: "Proteggere le attività del parco"

Roberta Zerbini: "Non ci sono autobus e venire in bicicletta è pericoloso. Per non parlare del taglio degli alberi"

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Non tutti accolgono il nuovo cantiere con il sorriso. Soprattutto chi, a fronte dei due anni di lavori necessari per la realizzazione del secondo lotto del nodo di Rastignano, aveva già storto il naso prima del fatidico ‘via’. Come Roberta Zerbini del centro culturale Paleotto 11 – Eco Danza, avvisata soltanto ieri mattina, poco prima dell’inaugurazione, "dell’imminente chiusura del parcheggio a causa dei lavori".

"Siamo in convenzione con il Comune, quindi sono certa che una soluzione si troverà – afferma - ma questa notizia ci ha spaventato e non poco. Abbiamo già un accesso che è pedonale e noi in primis educhiamo le persone ad arrivare qui attraverso il sentiero 913 che, come vogliamo ricordare, necessita di interventi di manutenzione. Questo non toglie comunque la necessità di individuare un’alternativa, anche temporanea, perché l’area del parcheggio aiuta a condurre da noi tutti coloro che lo desiderano. Specialmente se pensiamo a come in queste strade non passino autobus e come, su questo tratto, muoversi in bicicletta diventa persino rischioso".

In settimana "ci confronteremo con il sindaco Lepore – assicura Zerbini – che conosciamo da anni e che già ci ha dato un riscontro, così da risolvere la situazione quanto prima. Bisogna però ricordare che le attività ai margini hanno bisogno del sostegno di tutti, perché il nostro impegno è quello di mantenere il parco vivibile per le famiglie grazie a una presenza costante. Abbiamo bisogno di aiuti, quindi, e non di vedere le gru nel parcheggio".

A preoccupare la portavoce del centro culturale e dei colleghi che, insieme a lei, si sono presentati ieri mattina all’inaugurazione del cantiere "è anche il tema del verde – aggiunge -. Ci preoccupa il taglio di numerosi alberi e la nostra speranza, così come il nostro appello, è che ne vengano eliminati il meno possibile. In vista dei lavori, preferiremmo vedere una fotografia con sguardo triste vicino alle piante, piuttosto che uno sguardo felice vicino alle gru". All’ombra degli arbusti, ma a un passo dai tecnici, l’appello di ieri mattina è stato forte e chiaro. "Le attività all’interno del parco del Paleotto non devono morire – conclude Zerbini – ma meritano, al contrario, di essere protette. Dall’altra parte, resta una grande tristezza per ciò che riguarda l’abbattimento degli alberi, la cui tutela come abbiamo dimostrato ci sta molto a cuore".

Giorgia De Cupertinis

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