Il liceo Sabin compie mezzo secolo Mix di scienza, sport e memoria A lezione gli ex studenti di successo

Grande festa per i 50 anni dell’istituto di via Matteotti che ogni giorno ospita 1.600 ragazzi e 600 docenti. Tra gli invitati Cesare Cremonini, Stefano Accorsi e il bomber Raspadori. Ecco tutti gli eventi in programma

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E’ il più giovane tra i licei cittadini e quest’anno compie mezzo secolo e lo festeggia con il patrocinio di Comune, Assemblea legislativa e Provveditorato. Il suo indirizzo, ora, è in via Matteotti nel cuore della Bolognina e, ogni giorno, la sua vetrata d’ingresso viene attraversata da 1.600 ragazzi – tra cui anche gli ex studenti eccellenti Cesare Cremonini, Stefano Accorsi e Giacomo Raspadori – con tanti passaporti colorati e da 200 tra professori, collaboratori scolastici, tecnici e segretarie. Stiamo parlando del liceo Albert Bruce Sabin, l’ultimo appunto nella nidiata dei licei che annovera come capostipite il secolare Righi. Nato per gemmazione dal liceo Copernico nel 1972, il Sabin, all’inizio, non aveva neppure un nome perché venne chiamato IV liceo scientifico. La sua casa era in via Santo Stefano da cui traslocò nel 1997 per approdare in via Matteotti, all’ex itc Marconi. A decidere, nel 1981, l’intitolazione a quel medico, Albert Bruce Sabin, che non solo sviluppò il vaccino antipolio, ma lo regalò all’umanità, fu "un referendum tra gli studenti – ricorda la preside Rossella Fabbri – che scelsero Sabin, allora ancora vivente, come esempio di scienziato filantropo".

Cultura scientifica e umanistica, ma anche sociologica con le scienze sociali e sportiva con l’unico liceo statale scientifico a indirizzo sportivo: questa è la carta d’identità del liceo che si ispira ai valori di quel medico ebreo polacco perseguitato dai nazisti che fuggì negli Stati Uniti e che, come si ama ricordare, disse: "Tanti insistevano che brevettassi il vaccino, ma non ho voluto. È il mio regalo a tutti i bambini del mondo".

Al Sabin c’è tutto, un mix tra Club delle Scienze, il Centro Sportivo Scolastico, il lavoro sulla memoria con il murale per la strage del 2 agosto 1980 sulla facciata del liceo, e tutti i progetti dedicati a letteratura, poesia, fotografia, cinema, teatro e arte, come ad esempio il Club delle Muse e la collaborazione attiva con il Fai del Dipartimento di Disegno e Storia dell’Arte. Ricco il programma di appuntamenti per celebrare i primi cinquant’anni: incontri divulgativi tenuti da ex studenti che lavorano e studio all’estero; una mostra; l’inaugurazione della nuova palestrina e della nuova Aula Magna; un evento per l’orientamento in uscita cui parteciperanno gli ex studenti per parlare dei loro percorsi lavorativi; un convegno per ricordare i trent’anni dalla scomparsa di Albert Bruce Sabin, avvenuta il 3 marzo 1993; una grande festa musicale conclusiva a fine maggio organizzata dalle studentesse e dagli studenti con la partecipazione di ex studenti sabiniani.

fgs

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