In un mondo così tecnologico restiamo umani

Nicoletta Barberini Mengoli esprime preoccupazione sull'eccessiva dipendenza dalla tecnologia, sottolineando le difficoltà per chi non ha competenze informatiche o mezzi economici. Invita a mantenere un equilibrio e a non trasformare la tecnologia in un mostro, suggerendo di ritornare all'uso della carta e penna e alla comunicazione verbale.

Barberini Mengoli

È tutto tecnologico! Che bello! Tutto perfetto e funzionante! Un mondo fatto di tasti, password, codici e numeri segreti. Un mondo veramente fantastico, aperto a tutti. Tutti chi? Forse ai giovanissimi o ai giovani, ma considerando che l’Italia è per lo più abitata da anziani o da persone che hanno avuto una preparazione non informatica, credo che il termine "tutti" vada ridimensionato. Bisogna poi pensare, in questo uso ormai smisurato della tecnologia, anche a chi non ha la possibilità economica di acquistare un computer o a chi, per varie ragioni, non ha dimestichezze tecniche con questo oggetto. Io mi includo in questo ultimo gruppo. Credo inoltre che un fatto sia cercare di stare al passo coi tempi o imparare a memoria decine di password, altro però è essere obbligati a sapere usare un computer e fare acrobazie per accedere per forza ad un sito.

Dilaga un malessere generale e i protagonisti sono sempre gli stessi, coloro che non entrano in questo mondo che ci sta sommergendo, che ci soverchia di false "tutele della privacy" che servono solo agli altri e non a noi per semplificarci la vita. Si sente dire agli anziani di servirsi di figli o nipoti: bene, e chi non li ha? O chi li ha lontani? In ogni cosa della vita ci vogliono equilibrio e discernimento. La tecnologia è fondamentale oggi, anzi necessaria, perché il mondo è andato avanti, ma non rendiamolo mostruoso. Deve essere solo più comodo, pratico e fruibile. E qui si blocca tutto. Fruibile? Ma se per avere una semplice ricetta dal tuo medico curante devi fare un account, poi login, una password, una mail… No, grazie, spero di guarire o che Dio mi aiuti. Concludendo, ogni tanto potremmo tornare all’uso della vecchia carta e penna e a parlarci a voce, prima che diventiamo anche sordi e muti!

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