Inflazione Bologna, l’analisi di Bovini: "Il dato più alto degli ultimi 40 anni"

L’ex capo dell’area Statistica del Comune: “Le famiglie con redditi medio-bassi sono in sofferenza“

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Bologna, 4 giugno 2022 - "È il dato sostanzialmente più alto degli ultimi trenta o quarant’anni". Gianluigi Bovini, già capo dell’area Statistica del Comune, commenta così il +6,3% di tasso tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo in città.

Che cosa significa, nel quotidiano?

"Che il cittadino bolognese nell’aprile scorso pagava mediamente i beni e i servizi che utilizzava il 6,3% in più rispetto all’aprile del 2021".

Bologna è sesta in Italia per aumento del costo della vita.

"In questo caso, però, le differenze fra città non sono molto significative".

Perché?

"Perché l’inflazione di questo periodo non nasce da fenomeni locali, ma internazionali, globali".

Per esempio?

"A fare saltare il banco sono i beni energetici. Con aumenti che, a catena, si riflettono su altri beni. Ad esempio sulla filiera dei beni alimentari".

I rincari toccano soprattutto i beni a media e maggiore frequenza di acquisto (+8,8% e +5%).

"Per questo dico che questa è un’inflazione da cui non ci si può difendere. L’impatto sui consumatori è molto pesante proprio perché pesa su beni e consumi indispensabili: il pane, il latte, la luce, il gas".

Bologna è ancora una città con un buon tenore di vita. Che riflessi avranno nel tempo questi rincari?

"Anche nella nostra città c’è una quota di famiglie con redditi medio-bassi che, di fronte a un’inflazione con queste percentuali, sta cominciando a soffrire in modo sensibile. L’Istat lo spiega molto bene".

In che modo?

"Nelle famiglie più povere, la quota di stipendio per pagare bollette, benzina e pane è più alta rispetto a una famiglia benestante. La parte del reddito mensile che va in questo genere di spese è più alta".

Di quanto?

"L’Istat calcola un’incidenza dell’8,3% per i meno abbienti, del 4,9% per i più ricchi".

Per trovare dati simili, di quanto bisogna andare indietro nel tempo?

"Direi agli anni Settanta. L’inflazione rimase molto alta fino alla fine degli anni Ottanta. In seguito, la dinamica dei prezzi non è mai stata così alta".

Paghiamo lo scotto della guerra in Ucraina?

"La tensione inflazionistica era già partita prima della guerra, con la ripresa post pandemia. Ora il conflitto, tagliando le catene globali di approvvigionamento, ha peggiorato le cose".

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