Influenza stagionale in anticipo e più casi Covid a Bologna. "Rischio doppia ondata"

La microbiologa Lazzarotto (Sant’Orsola): “E può anche accadere che una persona si infetti contemporaneamente con i due virus“

Preoccupa la nuova minaccia della “twindemia“

Preoccupa la nuova minaccia della “twindemia“

Bologna, 9 ottobre 2022 - Sarà l’anno della twindemia, ossia una epidemia gemellare, sotto le Due Torri? L’anticipo dellinfluenza stagionale e il progressivo aumento dei contagi Covid, ieri saliti a quota 819, indicano un possibile rischio di doppia ondata.

"Potrebbe accadere – ammette Tiziana Lazzarotto, direttrice della Microbiologia del Sant’Orsola – perché ai primi casi di influenza A osservati precocemente già ai primi di settembre, se ne sono aggiunti altri, almeno una ventina, distribuiti tra pazienti pediatrici e giovani adulti. Inoltre, negli ultimi 15 giorni abbiamo identificato anche quattro casi di influenza B, mai vista nel periodo Covid. Per questi motivi ci aspettiamo un anno critico per la circolazione del virus influenzale, anche perché le nostre difese immunitarie negli ultimi due anni non state stimolate dal contatto con il virus influenzale B. Una twindemia, una doppia ondata, è possibile e può accadere che una persona si infetti nello stesso momento con Sars-CoV-2 e con il virus dell’influenza".

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La professoressa si sofferma su una particolarità che caratterizza i virus respiratori: "In autunno-inverno, questi virus circolano tutti insieme con la conseguente possibilità di creare delle coinfezioni, cioè due, tre virus possono infettare contemporaneamente lo stesso paziente. Nella stagione invernale abbiamo la presenza contemporanea di circa 20 virus respiratori diversi tra loro e tra questi consideriamo sia il Sars-CoV-2 sia il virus dell’influenza". Per la microbiologa la protezione diventa molto importante in questa situazione epidemiologica. "Raccomando le vaccinazioni sia contro il virus influenzale sia la quarta dose per il controllo del Covid. Non esiste ancora il vaccino combinato, ma una soluzione è quella di sottoporsi alla profilassi nello stesso giorno, come ho fatto anche io lo scorso anno. Adesso per me è diverso, appena partirà la campagna vaccinale contro l’influenza, immagino a fine ottobre, mi vaccinerò subito, invece per il Covid ho fatto la quarta dose a luglio e quindi aspetterò le indicazioni ministeriali sulla possibilità di fare l’eventuale ulteriore richiamo con i nuovi vaccini bivalenti. Il mio turno potrebbe arrivare a gennaio, dopo sei mesi dall’ultima inoculazione contro il Sars-CoV-2, vedremo come andrà".

I campioni biologici risultati finora positivi all’influenza sono arrivati dall’area metropolitana "e sia per i bambini, sia per i giovani adulti, si tratta di pazienti giunti in Pronto soccorso pediatrico o generale con problemi respiratori severi, come polmoniti o bronchioliti. La circolazione precoce e importante di questi virus – sottolinea Lazzarotto – è correlabile alla ripresa di una socialità non protetta, al ritorno a scuola, allo stare in ambienti chiusi. Finora non abbiamo avuto casi di soggetti anziani, che evidentemente hanno comportamenti diversi e conducono una vita con minori contatti. In questa stagione dobbiamo sempre ricordarci che possiamo prevenire le infezioni causate dai virus respiratori applicando le ben note misure di prevenzione, cioè indossare la mascherina nei luoghi chiusi e affollati, mantenere il distanziamento e lavare e igienizzare spesso le mani".

Ci sono già molte persone a letto con la febbre, risultate negative al Covid con il tampone, bisogna pensare subito all’influenza? "No – risponde la microbiologa – possono essere altri virus respiratori, per esempio i virus para-influenzali, il virus respiratorio sinciziale, il metapneumovirus, il rinovirus e altri: nei soggetti sani causano generalmente sintomi alle alte vie respiratorie come il raffreddore, la faringite, la laringite, con febbre e tosse".

I contagi Covid aumentano, ma Paolo Bordon, il direttore generale dell’Ausl, assicura che "possiamo vivere un inverno tranquillo", purché però ci si vaccini nuovamente per evitare forme gravi di infezione. Un suggerimento che vale anche per il personale sanitario: sono una settantina i positivi che sono a casa dal lavoro. "Dal punto di vista numerico dei casi sicuramente siamo in forte ripresa – puntualizza Bordon –. Abbiamo un Rt che supera l’1.3, quindi un indice di riproduzione veramente molto alto. Però è difficile in questo momento paragonare" alle precedenti "questo tipo di ondata, che sta crescendo e quindi ci sarà da un certo punto di vista una ripresa strutturata dei contagi, ma con un impatto molto diverso rispetto alle altre ondate". Ora, prosegue il direttore dell’Ausl, "intercettiamo nelle nostre strutture persone positive a seguito di tamponi che sono previsti dalle procedure, per esempio per gli interventi programmati, con persone che sono molto spesso asintomatiche. Abbiamo sì persone ricoverate nei nostri ospedali, ma nelle cosiddette ‘bolle’ a seguito di altri problemi. Sono ricoverati anche con il Covid, ma non certamente per il Covid".

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