Iniziata l’autopsia su Morabito Fascicolo per omicidio colposo Amato: "Ma ora senza indagati"

Il vicepreside di Vergato è morto dieci giorno dop la dose di AstraZeneca

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L’autopsia sulla salma di Giuseppe Morabito, il vicepreside di Vergato morto in circostanze ancora da chiarire e dopo 10 giorni dalla somministrazione del vaccino AstraZeneca, è cominciata ieri. Ma per avere le prime risposte serviranno ancora alcuni giorni.

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Il fascicolo, affidato al pm Rossella Poggioli, con l’ipotesi di omicidio colposo, al momento non vede nessuna iscrizione nel registro degli indagati come confermato anche ieri dal procuratore capo Giuseppe Amato: "Procediamo per omicidio colposo anche per una scelta inevitabile tecnica, anche perché diversamente non potremmo fare l’autopsia. Ma consapevolmente non ci sono indagati perché non c’è, a oggi, una causa di morte certa e non ci sono ipotesi di responsabilità rispetto all’evento tragico. Per il momento non c’è alcun elemento che possa collegare il decesso al vaccino".

La dose fu somministrata il 3 marzo, "dal giorno dopo – spiegarono al Carlino alcuni colleghi e il dirigente scolastico delle Veggetti di Vergato – non è stato più lui". L’ultimo messaggio, prima della tragedia accaduta tra venerdì e sabato scorso, a una collega: "Non chiamatemi per favore, faccio fatica a rispondere". Mentre il medico di base che gli somministrò il vaccino ha confermato che "quella dose faceva parte del lotto fermato l’11 marzo". L’ultima parola, quella decisiva, ora è attesa dagli esiti dell’autopsia.

n.b.

 

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