La Conti va avanti: "Non escludo le primarie"

La sindaca di San Lazzaro si prende due settimane di riflessione: "Una parte di città non si sente rappresentata dalle personalità in campo"

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Quindici giorni per decidere. O forse anche meno. La sindaca di San Lazzaro Isabella Conti, lanciata l’altro giorno da Matteo Renzi, leader di Italia Viva, nell’agone delle candidature a sindaco del centrosinistra, non ha intenzione di fare un passo indietro: è della partita e lo rimarrà fino in fondo. Almeno per le prossime due settimane, appunto, o forse anche più avanti se deciderà di candidarsi alle primarie, che, con il suo ingresso sulla scena, diventerebbero automaticamente di coalizione, con due candidati del Pd in campo (Lepore e Aitini) e lei.

Lei stessa, intervistata ieri dalla trasmissione radiofonica Un giorno da pecora, non ha escluso un suo impegno ai gazebo. "Non lo escludo, ci sto riflettendo – ha detto ai microfoni di Radio 1 –. Non è una scelta facile per me, è una scelta impegnativa dal punto di vista personale e politico. Ci sto riflettendo perché c’è una parte di città che in questo momento non si sente rappresentata dai candidati in campo e che rischiamo di vedere scivolare altrove".

Resta da capire se alcuni dei paletti che Renzi ha messo al Pd a livello nazionale, primo su tutti quello dell’alleanza con i grillini, potranno essere una zavorra per il percorso della Conti. Che a modo suo ha iniziato a mettere una ’giusta distanza‘ tra il piano nazionale e quello locale. "Qui gli elettori dei Cinque Stelle sono stati elettori di centrosinistra che si sono sentiti traditi da alcune politiche – ha detto la Conti in radio –. C’è una parte molto buona dentro i grillini, e noi dobbiamo parlare con loro. Renzi non è d’accordo? Ci sono dinamiche nazionali che io rispetto, ma a livello territoriale ci sono realtà che vanno coinvolte". Anche sulla figura del segretario Pd, Enrico Letta, ha speso parole di stima, oltre a ribadire le sue solide radici nel mondo della sinistra: "Letta non lo conosco di persona, ma ho apprezzato molto alcune sue affermazioni in cui mi sono ritrovata: mi è piaciuto moltissimo quando ha detto che bisogna essere ‘progressisti nei valori, riformisti nel metodo e radicali nei comportamenti’. Mi sono sentita rappresentata perché per me è così. Mi piacerebbe parlare con lui perché è una persona che stimo e parlare con lui della città di Bologna".

Chissà che non accada anche questo, da qui al 25 aprile, data di massima che i dem si sono dati per avere un quadro chiaro della situazione sotto le Due Torri e chiudere in un senso o nell’altro l’affaire candidatura. Di sicuro la partita si è riaperta ancora una volta. E potrebbe riservare altre sorprese.

Andrea Zanchi

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