La devozione di Sinisa Mihajlovic Visita alla Madonna di San Luca

Il mister rossoblù si è recato in cattedrale per pregare l’icona religiosa della Vergine Oggi la benedizione alla città

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di Massimo Selleri

Sinisa Mihajlovic ha visitato la sacra immagine della Madonna di San Luca. L’allenatore del Bologna si è recato in cattedrale nella giornata di lunedì confermando così il suo rapporto con quell’icona della Beata Vergine che protegge anche tutti i bolognesi. A gennaio il tecnico serbo si era recato al santuario sul Colle della Guarda per pregare Maria, cosa che in precedenza avevano fatto anche i tifosi rossoblù andando in pellegrinaggio dal Meloncello alla Basilica di San Luca, proprio per chiedere la grazia della guarigione per il mister della loro squadra del cuore. Lo stretto rapporto tra Mihajlovic e la madre di Gesù nasce da prima della comparsa della leucemia. Celebri sono i suoi viaggi a Medjugorje, dove vi è un santuario mariano dedicato alla "Regina della pace" e frequentato sia dai cattolici che dagli ortodossi. La cittadina bosniaca non è stata solo una meta di preghiera, ma anche di beneficenza all’orfanotrofio che tuttora è gestito da Suor Cornelia.

"Purtroppo io prego solo quando ho bisogno – disse il tecnico nella sua ultima visita – e questo non va bene". L’importanza della Madonna nella cultura serba è probabilmente alla base di questo rapporto, dato che nella confessione ortodossa la beata Vergine non raffigura solo la perfezione, ma anche colei che rappresenta il rispetto nella coscienza dell’uomo, come ha ricordato anche l’attuale patriarca metropolita di Belgrado Ireneo.

Tornando sotto le Due Torri questo pomeriggio alle 18, in piazza Maggiore ci sarà la tradizionale benedizione del cardinale Matteo Zuppi alla città, con l’immagine della Beata Vergine di San Luca che, sempre in forma privata, sarà trasportata dalla cattedrale al sagrato della Basilica di San Petronio. Il crescentone sarà deserto e presidiato dalla Polizia in modo tale che i fedeli non possano partecipare a questo momento. Il motivo di questa decisione è scritto nei protocolli con cui viene regolata questa fase 2. Non sono, infatti, ancora possibili gli assembramenti, per cui questo è stato uno dei compromessi raggiunti per fare in modo che l’icona scendesse comunque in città. Prima di rientrare in San Pietro ci sarà un breve passaggio in piazza Nettuno, fermandosi davanti alla lapide che ricorda i bolognesi caduti durante la seconda guerra mondiale.

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