La festa della donna L’onda dell’8 marzo su welfare, imprenditoria e corsi di parità di genere

La Regione contrasta le disparità sui banchi di scuola e dà fondi alle imprese rosa. L’indagine Cna sulle aziende: quasi la metà ha un welfare ad hoc per le dipendenti. E l’Istituto Parri punta a fare ’Rumore’ con un video dedicato a Raffaella Carrà.

La festa della donna   L’onda dell’8 marzo  su welfare, imprenditoria  e corsi di parità di genere

La festa della donna L’onda dell’8 marzo su welfare, imprenditoria e corsi di parità di genere

Bologna e l’Emilia-Romagna per la Giornata internazionale della donna si tingono di giallo. Analisi su lavoro e welfare, fondi all’imprenditoria femminile. Ma anche iniziative, convegni, mostre, incontri, banchetti. E tante mimose, simbolo dell’unione delle donne con tutti quei fiorellini messi insieme, così come pensato dalla madre costituente Teresa Mattei. Obiettivo, per dirla con Raffaella Carrà, è fare rumore. Tant’è che l’Istituto Parri ha deciso di celebrare l’8 marzo con un video sulla showgirl nata a Bologna ‘Rumore. Quando ho deciso che facevo da me’. Un video che fa parte del ciclo Voli di farfalle. Storie di donne che non si sono arrese.

PARI OPPORTUNITÀ

Per arrivare alla parità ci vogliono 135 anni, stima il rapporto Global gender gap del World economic forum. Da qui, la Regione scende in campo. Insegnando la parità già sui banchi di scuola con il primo corso (al via il 17 marzo) per insegnanti delle superiori sulle pari opportunità. Al via anche un corso per mediatori e mediatrici culturali. Lo conferma Barbara Lori, assessora regionale alle Pari Opportunità: "Vogliamo fornire concrete opportunità per un lavoro dignitoso e di qualità. I due corsi per insegnanti e mediatori vanno in questa direzione".

IMPRENDITORIA FEMMINILE

L’Emilia-Romagna guarda anche alle imprenditrici e lo scorso 24 febbraio ha finanziato un bando con 3 milioni di euro di contributi a fondo perduto. L’avviso chiuderà il 28 marzo e ha già visto arrivare 265 domande. Per la fine dell’estate, poi, uscirà un bando da 1,5 milioni di euro per migliorare la qualità del lavoro femminile e conciliare meglio i tempi di vita e lavoro.

Secondo Confartigianato (che per l’8 marzo ha fatto una ricerca su impreditrici e disparità di genere in Emilia-Romagna), sono quasi 94mila le imprese in regione gestite da donne (una su cinque) e di queste oltre 21mila sono artigiane. Le maggiori disparità di genere? Sulle competenze digitali elevate e la formazione Stem (cioè sulle materie scientifiche).

WELFARE IN ROSA

A questo proposito la Cna di Bologna ha fatto una fotografia delle imprese con un welfare a misura di donna. Un’indagine (su un migliaio di attività) che dà un quadro positivo: il 46% delle piccole imprese associate a Cna – con "una presenza consistente di donne dipendenti (il 35%) e di imprenditrici (il 24%)" – sta applicando misure di welfare aziendale. Il 10% di queste, aggiunge Cna, "è intenzionato ad applicare misure di welfare aziendale, mentre il 16% vorrebbe più informazioni, il 10% vorrebbe applicarle ma non ha le condizioni per poterlo fare e solo il 17% non è per nulla interessato". Dati "molto confortanti", commenta il presidente di Cna Bologna Antonio Gramuglia, che "confermano come la cultura del welfare aziendale stia entrando con successo anche nelle imprese più piccole".

Gli strumenti più utilizzati "sono per il 42% legati alla sanità, per il 39% ai fringe benefits (buoni acquisto, polizze assicurative, concessioni di prestiti), per il 12% all’istruzione e per il 5% alla previdenza complementare". Buone risposte anche sulle politiche aziendali che favoriscono la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro: il 46% delle aziende "afferma, infatti, che favorisce le dipendenti con orario flessibile, part time e altre misure affinché possano portare più agevolmente i figli al nido, alla materna o a scuola, e il 15% è intenzionato a farlo a breve".

DISAGIO ABITATIVO

Sono 2,8 i miliardi del Pnrr per il programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, "ma non sappiamo quante donne potranno beneficiare degli interventi previsti per ridurre il disagio abitativo", è la sollecitazione di Giulia Sudano, presidente di Period Think Tank. Che, chiede, quindi a Comune e governo di prevedere indicatori nazionali di impatto di genere per valutare l’efficacia degli interventi per l’abitare finanziati dai fondi del Pnrr.

Rosalba Carbutti

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