La nostra ora più buia

Andrea Zanchi

Pensavamo di avere già dato prova di coraggio e resistenza due settimane fa – e poi ancora lo scorso weekend – tra torrenti e canali esondati, centinaia di residenti evacuati dalle loro abitazioni, l’agricoltura letteralmente in ginocchio. E invece la furia del maltempo sembra essersi accanita su Bologna e la sua provincia. Senza pietà e senza tregua. Inutile chiedersi come e quando ne verremo fuori una volta per tutte. Bisogna solo stringere i denti ancora di più, rimanere vigili e all’erta, consapevoli che quella che abbiamo di fronte ha travalicato i confini dell’emergenza: è ciò che più si avvicina al concetto di catastrofe. Verrà il momento per capire chi ha sbagliato e dove, se si poteva lavorare in un determinato modo e perché non è stato fatto, se ci sono stati ritardi e per responsabilità di chi. Ma adesso siamo di fronte alla nostra ora più buia, e in questo momento bisogna solo agire: per mettere in salvo le persone; per preservare ciò che resta delle coltivazioni della nostra Pianura, per liberare dalle frane le strade del nostro Appennino e rompere l’isolamento di interi paesi. Bologna è grande quando sa stare unita e lavorare insieme per un unico obiettivo. Ora è il momento di farlo.

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