La Perla, flash mob delle operaie. Spunta una linea produttiva: "Vogliamo tornare al lavoro"

Davanti allo stabilimento è stato riprodotto tutto il processo per dare vita all’intimo di lusso. Cgil e Uil in pressing: "Siamo ancora in attesa di una decisione sull’amministrazione straordinaria".

La Perla, flash mob delle operaie. Spunta una linea produttiva: "Vogliamo tornare al lavoro"

La Perla, flash mob delle operaie. Spunta una linea produttiva: "Vogliamo tornare al lavoro"

Un banco di lavoro lungo più di 20 metri, dove viene ricostruito il processo produttivo per la realizzazione dei prodotti di corsetteria tra i più apprezzati al mondo, dalla scelta delle materie prime ai resi. La riproduzione della ’linea’ davanti allo stabilimento di via Mattei è l’ultima mossa eclatante delle lavoratrici di La Perla (che sono oltre 220 senza stipendio da ottobre) alla vigilia della Festa dei lavoratori. Ieri mattina le ’perline’ sono tornate davanti all’azienda, chiusa da dicembre, per chiedere di poter tornare al più presto la lavoro.

"Vogliamo che l’azienda riapra. Non ci accontentiamo di avere l’elemosina degli ammortizzatori sociali, noi vogliamo il nostro lavoro, la nostra azienda, il nostro marchio", spiega Stefania Pisani della Filctem-Cgil, mentre le dipendenti dell’azienda bolognese famosa in tutto il mondo per i suoi prodotti di lusso, simulano una normale giornata di lavoro.

"Un’azienda chiusa dal 15 dicembre non si può sentire, perché l’azienda funziona, i prodotti vengono richiesti: vogliamo avere risposta da parte del Tribunale perché la produzione possa riprendere il prima possibile", scandisce Pisani. "Abbiamo due società del gruppo, la Management Uk (proprietaria del marchio) e La Perla Italia (che detiene i negozi) in liquidazione, mentre la Manufacturing (la società produttiva bolognese) è ancora in stato di insolvenza. Il 18 aprile sono terminati i 30 giorni ordinativi per avere una risposta sull’amministrazione straordinaria, ma è ancora silenzio. Questa azienda deve tornare immediatamente in produzione e qua ci sono lavoratrici che fuori dall’azienda hanno ricostruito il flusso produzione, dall’ufficio materie prime a resi, per fare vedere che vogliono lavorare e mettere al centro della discussione la loro professionalità contro la finanzia speculativa", dice Mariangela Occhiali della Uiltec.

"Bisogna riaprire l’attività. Gli ammortizzatori sociali sono uno strumento per garantire la continuità produttiva, non si capisce perché l’azienda sia ancora ferma", chiede il segretario della Cgil di Bologna, Michele Bulgarelli. Al presidio anche la segretaria del Pd di Bologna, Federica Mazzoni, il consigliere regionale dem, Antonio Mumolo, Paolo Brugnara e Marina D’Altri di Coalizione civica.

"I commissari della Manifaturing hanno presentato al Tribunale più di un mese fa una relazione relativa alla possibilità di aprire l’azienda in amministrazione straordinaria. Non vogliamo più aspettare", conclude Pisani. Conferma anche Occhiali, in pressing sul ministero del made in Italy affinché convochi un incontro con sindacati e liquidatori inglesi. Il Pd supporta la battaglia delle lavoratrici: "Sarà una mobilitazione permanente, così com’è sempre stato", dice la leader dem Mazzoni. Conferma Coalizione civica: "Le lavoratrici della Perla sono il simbolo di chi non si fa sottomettere da un fondo straniero".

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