La scuola è dei precari Uil: "La qualità si abbassa"

Non c’è una materia che non abbia bisogno di supplenti, soprattutto il sostegno. Flc: "Manca la programmazione e il sistema di reclutamento non funziona"

Precari in cattedra: supplenti sul sostegno, in italiano, matematica, scienze, fisica, scienze motorie, inglese e nei laboratori di informatica e di matematica. Non c’è materia senza insegnanti precari che resteranno in cattedra un anno e poi via alla girandola. Centinaia se non migliaia di cattedre, soprattutto quando si parla del sostegno, ovvero i docenti che affiancano gli studenti disabili. Solo sui posti extra in deroga, vi sono 890 insegnanti da cercare: "La scuola – sintetizza Susi Bagni della Federazione lavoratori della conoscenza – si regge in grandissima parte sul precariato. Ogni anno siamo sempre daccapo". Il Provveditorato ha pubblicato le cattedre scoperte e gli spezzoni da riempire (dalle sei ore in su). Questa settimana, il cervellone abbinerà gli insegnanti delle Graduatorie provinciali per le supplenze alle sedie vuote.

Dopodiché, ciò che rimane fuori passerà ai presidi che nomineranno altri supplenti. Fanno venire i brividi i tabelloni. Sulla materna ci sono 28 posti liberi e ben 54 spezzoni, mentre sul sostegno sono 69 e 55. Salendo alle elementari, la caccia è aperta per 186 maestri e 87 spezzoni, ma sul sostegno sono 517 e 104 spezzoni. Alle medie, solo italiano è alla ricerca di 68 prof e di 40 che coprano i pacchetti di ore; di matematica se ne cercano 84 più 30 per gli spezzoni; di scienze motorie vanno trovati per 30 spezzoni. Il sostegno è incredibile: 283 prof supplenti e 52 pacchetti di ore. Infine le superiori: 47 prof di italiano da scovare; 34 di matematica e fisica più 17 solo per matematica; 44 di scienze motorie; 28 di inglese. Sostegno: 335 prof da reperire. "Qui manca la programmazione – accusa Bagni – e il sistema di reclutamento non funziona".

Oltretutto, sul sostegno non solo mancano docenti con la specializzazione e vanno in cattedra i non formati, ma addirittura si arriva al paradosso "che abbiamo docenti senza alcun titolo per insegnare". Insomma, incalza Bagni, "servono docenti in più: il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi faccia onore ai protocolli e ai piani che ha siglato". Rincara la dose Serafino Veltri della Uil Scuola: "Le promesse del ministro di avere tutti in cattedra il primo settembre non saranno mantenute. Persino le nomine in ruolo del decreto Sostegni saranno occupate da precari che diventeranno di ruolo solo a fine anno dopo un esame finale. Un numero esorbitante di supplenti. Questo porta a una diminuzione della qualità e tutto andrà a scapito dei ragazzi, che saranno seguiti meno".

Anche sul fronte del personale Ata (tecnico-ammnistrativo), rivela Veltri, "si assiste ad un ritardo delle operazioni e, con un organico sempre più ridotto, la precarietà sarà dominante".

Federica Gieri

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