La sindaca che affossò la ‘Colata’ è ancora di casa tra i dem

Tanti ex colleghi di partito la stimano, così come i volontari delle Feste dell’Unità. Ma c’è chi non le ha mai perdonato lo strappo di Idice

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Settembre 2020, Festa dell’Unità al Parco Nord, dibattito sulle alleanze del centrosinistra per le amministrative. Sul palco il segretario dem Luigi Tosiani a fare gli onori di casa e, con lui, i pezzi della coalizione che potrebbe formarsi da lì a pochi mesi: il grillino Massimo Bugani, Emily Clancy di Coalizione Civica, e Isabella Conti di Italia Viva.

Più che le parole in sala dibattiti, però, a restituire plasticamente il gradimento che la sindaca di San Lazzaro ancora ha nel popolo dem, nonostante lo scisma renziano, è quello che accade nel tragitto dal palco centrale della Festa al ristorante dove si tiene l’immancabile cena post-dibattito. La Conti viene fermata per un saluto da tutta l’umanità che popola la kermesse, dal volontario al dirigente di partito, dal semplice passante al consigliere comunale. Come se le distanze, umane e politiche, che inevitabilmente si creano dopo una scissione, nel suo caso non valessero.

D’altronde cancellare più di dieci anni con un colpo di spugna è impossibile. E che anni. La Conti, con l’ormai celebre stop alla Colata di Idice datato 2014-2015, costringe il Pd a schierarsi, e a dividersi, su temi davvero sensibili come il consumo di suolo e il rapporto con il mondo cooperativo. Si fa tanti nemici nel partito, e qualcuno gliela giura (e tuttora è così) per la denuncia in procura per le pressioni subite, indagine che viene poi archiviata perché i magistrati non riscontrano condotte penalmente rilevanti pur riconsocendo "un’indubbia commistione" tra politica ed economia. Ma la Conti incassa l’appoggio di Renzi, allora segretario nazionale Pd, del governatore Bonaccini, dell’allora segretario provinciale dem Raffaele Donini e del suo successore Francesco Critelli e politicamente non accusa nessuna flessione, anzi: nel 2019 si ricandida sindaca di San Lazzaro e viene rieletta con una percentuale irreale, l’80,8% dei voti. Segno che, almeno nella sua attività amministrativa, le interferenze della lotta politica non hanno effetto.

Quando Renzi strappa, pochi mesi dopo, e fonda Italia Viva, seguirlo per la Conti è un moto naturale, ma a differenza dell’ex rottamatore per lei i rapporti con la comunità del Pd resistono, come la stima di una parte ragguardevole dei dem nei suoi confronti. La stessa che oggi sospira, di fronte alle primarie di partito che in pochi vorrebbero: "Isabella sarebbe la candidata perfetta, se fosse ancora dentro il Pd".

a. z.

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