La sinistra e il ’Nuovo fascismo’

Davide

Rondoni

E infatti vediamo non solo il dicktat a Casini, ma la supina

accettazione delle imposizioni di banchieri, l’enfasi nella demonizzazione dell’Urss e della sua cultura (ma non erano compagni di partito?) e lo sbandieramento della parola ’progressista’ come se il progresso fosse affittare uteri alle donne e subire una immigrazione non governata. Già Pasolini, che il Pd bolognese sbandiera come fosse un suo marchio, ma che forse non ha mai letto

bene, capiva che il cosiddetto progresso non coincide con il vero sviluppo. E che sotto la sua bandiera avanzavano grazie a ’chierici di sinistra’ ideologie che cercano di omologare l’Italia a

quanto chiamava il ’nuovo fascismo’ consumista addirittura più pervasivo, sosteneva, di quello del

Ventennio. Come puoi scegliere lo shampoo al supermercato, secondo il Nuovo Fascismo, puoi

scegliere la tua natura (scambiandola con una delle tante identità) oppure puoi comprare bambini

o schiavi dall’Africa, in un delirio di falsa libertà egoistica e consumista.

Per questo credo che oggi

molti uomini di cultura e di storico impegno sociale di sinistra vedano con disagio questa strana ’sinistra’ da salotto e nutrita di idee falsamente progressiste. Che vogliano far fuori anche il

moderato astuto Casini è un segno in più, inevitabile.

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