L’adolescenza rubata Video e atti sessuali con baby sitter e figlio Pedofilo condannato

Il bimbo di 3 anni e la ragazza di 15 erano soggiogati dall’adulto. L’imputato nascondeva in due pc 14mila tra foto e filmati proibiti. La Procura: "Tutti catalogati in base all’età delle piccole vittime"

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In due hard disk nascondeva l’orrore: quasi 14mila tra foto e video proibiti di bambini. Rigorosamente catalogati in base alle loro età: 1Y, 2Y, 3Y. E tra quel materiale pedopornografico c’erano pure le riprese fatte a uno dei suoi figli, tre anni, mentre un’altra minorenne, la baby sitter di 15, gli ballava davanti nuda "esibendo ostentatamente le sue parti intime". Cinquantuno anni ravennate, un precedente specifico del 2000, ieri è finito davanti al gup Alberto Gamberini per rispondere, in abbreviato, di una sequela di accuse (dalla pornografia minorile al possesso di materiale pedopornografico) che lo hanno portato a una condanna di 4 anni, 2 mesi e 18mila euro di multa, oltre all’interdizione dai pubblici uffici e alla decadenza della responsabilità genitoriale. A fronte di una richiesta del procuratore aggiunto Francesco Caleca – durissima la sua requisitoria – di 6 anni e mezzo. "Una vicenda delicata – così il suo avvocato, Gabriele Bordoni – e molto malinconica per tutti. Ma la sentenza di oggi esclude la sussistenza del fatto più grave e riconosce trattarsi di un uomo gravemente immaturo, non di un orco".

Rispetto ai capi di imputazione, è stato assolto dalla corruzione di minore: il figlio di tre anni costretto ad assistere "agli atti sessuali (spogliarelli, esibizioni provocanti senza abbigliamento intimo)" dell’altra vittima innocente, la 15enne, "verso la quale l’imputato vautava una condizione di predominio psicologico anche in virtù di un rapporto di lavoro, avendole assegnato mansioni di baby sitter".

Una vicenda che poggia le basi all’inizio del 2021 quando la ragazzina bolognese e l’imputato si conoscono in chat, poi la decisione di vedersi e iniziare una sorta di frequentazione con lei che diventerà di fatto la tata dei suoi due figli. Sarà la ex moglie del 51enne a portare alla luce l’orrore, choccata da quel rapporto malsano e soprattutto dal ritrovamento, in un pc di casa, di immagini inequivocabili di bambini. Scatta l’allarme, gli inquirenti si presentano nell’abitazione dell’uomo – che all’epoca viveva in una frazione del medio ferrarese – con un mandato di perquisizione e ciò che trovano è terribile. Su un hard disk 8.675 foto di natura pedopornografica e 252 video. Su un altro apparato le foto sono 5.069, "oltre a ulteriore materiale della medesima natura occupante uno spazio di circa 690 gigabyte". Il tutto, continua la Procura, "accuratamente catalogato in cartelle facenti riferimento all’età dei minori ritratti".

E scartabellando, emerge un video girato in una stanza di un albergo dell’anconetano dove l’uomo, nell’estate 2021, aveva portato i figli e la baby sitter la quale, "dopo essersi denudata, richiamava l’attenzione del bambino di 3 anni (...)". La ragazza era costituita parte civile con gli avvocati Serena De Pellegrin e Martina Carretta, il piccolo con il collega Christian Biserni, suo curatore speciale, mentre la ex moglie con Nicola Casadio. L’imputato, dopo alcuni mesi di carcere, si trova ancora ai domiciliari continuando a essere in cura in un centro di salute mentale.

Nicola Bianchi

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