BENEDETTA CUCCI
Cronaca

Dolce, salato e cocktail: Laganà diventa Felicity

San Felice, la pasticceria prende una nuova direzione sotto la guida dell’imprenditore Alessandro Campostrini LO SPECIALE 'CIBO'

Bologna, il locale 'Laganà' di via San Felice

Bologna, 14 ottobre 2015 - Laganà cambia pelle e ciambelle. Da un paio di giorni la famosa pasticceria di via San Felice, proprietà di Corrado Laganà e diretta dal figlio Remo (quella in Santo Stefano è di Luigi ed entrambi i fratelli sono figli del fondatore del marchio Michele), si è trasformata in Felicity, prendendo una nuova direzione sotto la guida dell’imprenditore Alessandro Campostrini che ne ha subito allungato l’orario di apertura – fino alle 22,30 – connotandolo maggiormente come locale dall’alba al tramonto, per così dire, forte ugualmente sulla pasticceria e sulla cocktaileria, dalla colazione alle sette e fino all’aperitivo lungo, rigorosamente senza buffet e con proposte curate. Lo scorso anno era stata già incorporata la tabaccheria (che rimane in funzione e ora è aperta più a lungo) e lo spazio era stato ingrandito, ora questa nuova identità porterà il famoso bar ad accogliere meglio le esigenze del pubblico. 

Felicity è diretto da Tiziana De Pascali e vede ai posti di comando fondamentali della sua nuova anima, tre professionisti del settore. Il pasticcere Marco Balboni, della scuola di Gino Fabbri, lo chef Mirco Maccaferri, che sta scaldando i motori del pranzo gourmet in arrivo tra un paio di settimane e il barman Matteo Palladino, ex Nu Lounge, il che ci parla chiaro di come sarà la proposta mixologista, a base di cocktail classici e creativi. 

«La qualità è ciò che più mi sta a cuore – racconta Campostrini, che prima di impostare questo debutto in un settore tanto nuovo, si è confrontato con la saggezza di Gino Fabbri – e investire nella ristorazione mi serve a diversificare il mio campo d’azione». Da parte sua Laganà, che dal 1998 al 2014 ha gestito anche il caffè di Sala Borsa- è felice dei progetti nuovi che verranno, tutti all’insegna del contemporaneo e di una dinamicità di cui sentiva il bisogno.