"Nella sfoglia c’è il futuro". Alzi la mano chi non si è fermato a guardare, negli ultimi tempi, le lunghe fili di turisti fuori dai laboratori per la sfoglia, a Bologna. Sarà una moda, forse sì, ma c’è anche tanta tanta passione in quell’arte che giustamente oggi sta ricevendo i giusti onori del pubblico. Tortellini, tagliatelle, paste e creazioni con uova e farina che fanno sognare grandi, piccini e turisti: per le sfogline c’è anche la possibilità, concreta, di diventare patrimonio Unesco. Ma se il boss delle sfogline di Bologna fosse un uomo? Non è un’eventualità, è la realtà: Angelo Taschetta (foto) guida un’associazione sempre in crescita. E ci spiega, nel podcast de ‘il Resto di Bologna’ che oggi trovate sul nostro sito e su tutti i canali social del Carlino, che cosa sta succedendo attorno a un’arte che, appunto, guarda al futuro.
"Siamo 18 come aziende associate – spiega Taschetta –, adesso che è ripartito tutto dopo lo stop del Covid ricevo una telefonata da una nuova collega che vuole associarsi, ogni uno o due giorni. Insomma, sono molto fiducioso perché questo gruppo è destinato a crescere, non esiste un problema di ricambio generazionale". Vanno fortissimi tra i tipi di pasta più richieste, oltre ai tortellini, anche la lasagna e i tortelloni. "La richiesta sta aumentando per tutti i tipi di pasta – aggiunge Taschetta –. Ripeto, il lavoro cresce e si vedono i risultati: la sfoglia piace, piace farla e qualcuno sa che può ricavarne un mestiere. La crescita sta accelerando". Infine la candidatura Unesco, in fase evolutiva. "Sarebbe un bel riconoscimento".
Paolo Rosato
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