
Le meraviglie dei Carracci in mostra. Le due perle del collezionista Poletti
Grazie alla generosità e alla passione incondizionata del collezionista bolognese Michelangelo Poletti – sottolinea Elena Di Gioia, delegata alla Cultura di Bologna – abbiamo potuto realizzare alle Collezioni Comunali d’Arte la mostra ’Ludovico e Annibale Carracci. Storie antiche per due camini bolognesi nella collezione Michelangelo Poletti’ curata da Angelo Mazza. Gli affreschi, gentilmente prestati sino alla chiusura della mostra il 22 settembre, sono la dimostrazione della valida collaborazione tra pubblico e privato". Come era stato anticipato in anteprima dal nostro giornale a dicembre, Michelangelo Poletti acquistò a un’asta di Firenze due affreschi strappati, ’Alessandro Magno e Taide incendiano Persepoli’ di Ludovico Carracci e ’Morte di Didone’ del cugino Annibale, che ora saranno presentati al pubblico domani alle 18.
"Parliamo di un evento eccezionale – precisa Eva Degl’Innocenti, direttrice settore Musei Civici di Bologna – perché il collezionista Poletti ha permesso, acquistando queste opere, di salvarle dalla dispersione, facendole restare a Bologna dove sono nate, ma soprattutto restaurandole e prestandole, ha consentito che fossero ammirate nella loro bellezza". Bellezza che è stata garantita dal restauro del Laboratorio Ottorino Nonfarmale, condotto da Giovanni Giannelli il quale, grazie ad antiche tecniche, è riuscito a recuperare i colori di Ludovico, più intensi rispetto a quelli più tenui di Annibale e a mettere in risalto la firma di Annibale e la data di esecuzione, 1592, prima nascoste.
Queste opere, come ha spiegato Angelo Mazza, avevano arricchito i due camini di Palazzo Luchini, in piazza Calderini, palazzo poi passato alle famiglie Angelelli, Zambeccari, infine Francia-Comi, quando gli affreschi vennero, nel 1911, strappati dall’allora proprietario Filippo Comi. Agli storici dell’arte era già noto quello di Annibale, citato da Cesare Malvasia nel 1686, mentre quello di Ludovico si sapeva essere stato realizzato assieme al cugino ed essere poi esposto a Bologna nella mostra sui Carracci curata da Andrea Emiliani nel 1993.
Quindi, ora per la prima volta è visibile al pubblico l’affresco Morte di Didone. Tutta la documentazione è descritta nel catalogo con la collaborazione, tra gli altri, di Silvia Battistini; la mostra si pregia di esporre anche alcune opere delle Collezioni Comunali d’Arte di Bologna e quelle date in comodato dall’Asp e dalla Fondazione Carisbo, opere pregevoli sia dei Carracci che di artisti coevi come Carlo Antonio Pisarri. Alla chiusura della mostra gli affreschi andranno nella dimora di Poletti al Castello di San Martino in Soverzano a Minerbio, entrando a far parte della sua collezione di opere della pittura bolognese emiliana tra ‘500 e ‘700.