Le Sardine restano senza piazza: la festa di compleanno cambia pelle

Sul punto di saltare il sit-in veloce di sabato, le lettere con ‘6.000 caratteri’ potranno essere spedite

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E’ a un passo dal saltare – almeno nella sua prima versione – la manifestazione lanciata dalle Sardine soltanto due giorni fa: l’ordinanza del sindaco Virginio Merola, che da oggi vieterà qualunque tipo di iniziativa o manifestazione in città per scongiurare assembramenti e contagi, ha reso vana quasi tutta l’organizzazione che le Sardine stavano mettendo in piedi da giorni per celebrare la loro nascita, un anno dopo il flash mob fluviale anti Salvini. Bisognava presentarsi in piazza Maggiore sabato dalle 10 alle 12, per consegnare ‘6.000 caratteri’ in cui riversare le proprie speranze, le proprie paure, le proprie richieste alla politica. Questo potrebbe essere possibile soltanto da remoto, ovvero tramite l’invio della lettera a una casella postale o tramite mail, ma mancano ancora le conferme ufficiali. Il sit-in piazza – non risultavano in Comune richieste per l’occupazione del suolo pubblico – sarebbe ormai in via di annullamento, oggi le nuove modalità dovrebbero essere spiegate in un comunicato.

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Ieri l’opportunità di una manifestazione in piazza era stata duramente criticata dal M5s: "In un momento così delicato – aveva dichiarato la consigliera regionale Silvia Piccinini – e davanti alla prospettiva concreta di nuove chiusure, la festa delle Sardine è da considerarsi fuori luogo". "Nessuna manifestazione, non stazioneremo", avevano risposto le Sardine.

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L’ordinanza di Merola ha definitivamente impedito qualsiasi rischio. "In ossequio alla massima prudenza – aveva dichiarato ieri il deputato dem Andrea De Maria, attaccato dalle Sardine quale ‘indesiderato’ tra i papabili candidato a sindaco –, credo si debba privilegiare la partecipazione in remoto. Iniziativa interessante, manderò una mail". Più netto era stato Alberto Aitini: "Iniziativa lodevole, ma sbagliata nei modi. Sarebbe importante che le Sardine invitassero i cittadini a partecipare da remoto, dando un messaggio di responsabilità". Cosa che effettivamente poi si è resa necessaria. A Lucia Borgonzoni (Lega) "fa sorridere come ora le Sardine siano diventate strumento di una parte della sinistra per colpire gli avversari interni". Per Galeazzo Bignami (FdI), "tanti indizi ci dicono come ormai servano soltanto al dibattito interno nel Pd".

Paolo Rosato

 

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