Lea Sighinolfi morta a Bentivoglio. Addio all’ultima mondina

Era il simbolo di un’epoca, aveva 105 anni. Il sindaco Erika Ferranti: "Ci ricordava la fatica dei campi e le lotte per i diritti delle lavoratrici"

Lea Sighinolfi aveva 105 anni

Lea Sighinolfi aveva 105 anni

Bentivoglio (Bologna), 19 novembre 2019 - Con la scomparsa di Lea Sighinolfi di Bentivoglio se n’è andato uno spaccato di storia della Bassa. Lei, arrivata all’età di 105 anni, rappresentava le donne che, per decenni, lavorarono nelle risaie sotto il sole cocente, dall’alba al tramonto. Tutte piegate, con l’acqua fino alle caviglie, protette soltanto dai grandi cappelli di paglia. Unica compagnia, durante l’incessante raccolto nelle risaie, il canto in coro delle mondine. Melodie e parole che ancora oggi raccontano un’epoca lontana, dove la ‘ricchezza’ era quella interiore, e il sacrificio di tutti i giorni era l’unico modo per assicurare la sopravvivenza della propria famiglia.

L’ultimo saluto alla mondina si è svolto oggi, alle 15, alla camera mortuaria di Bentivoglio. Negli ultimi anni i compleanni di Lea erano diventati delle vere e proprie feste del paese. Oltre alla famiglia, intervenivano il sindaco Erika Ferranti e il parroco di turno. L’ultracentenaria aveva iniziato da subito il lavoro nei campi: a 9 anni già lavorava tra le risaie e le coltivazioni di canapa, senza mai risparmiarsi. Questo sacrificio costante non le ha impedito di creare una grande famiglia: era nonna di 13 nipoti, bisnonna di undici ed addirittura trisavola di un giovanissimo nipote. Al centro sociale ‘Il Mulino’ di Bentivoglio, in occasione di uno dei compleanni della mondina, i bambini delle elementari avevano voluto dedicare, suonando l’ocarina e diretti dalla maestra Micaela Masotti, una canzone di auguri scritta da loro, poi un’interpretazione di ‘Fratello sole, sorella luna’.

Durante l’esibizione anche la festeggiata aveva canticchiato in sottofondo. Immancabili durante i compleanni i cori delle ex colleghe mondine con i loro canti di memorie delle risaie. La scomparsa di quella che tutti chiamavano ‘nonna Lea’ ha rattristato il sindaco Erika Ferranti: «Rappresentava un mondo che non c’è più a cui però Bentivoglio è ancora molto legato, quello della fatica del lavoro dei campi, delle lotte per i diritti dei lavoratori e delle donne, dell’impegno per il bene collettivo. Un mondo distante nei valori e nel senso dato alle cose rispetto all’individualismo e alla chiusura verso l’altro che sembrano prevalere oggi. Lea ci mancherà ma rimarrà per sempre con il suo sorriso nei nostri cuori».

Proprio a Bentivoglio la tradizione delle mondine è stata ricordata per anni dal coro delle mondine locale, nato all’inizio degli anni ‘70 per merito di una maestra delle scuole statali del paese, Liliana Zagni, che decise di fare una ricerca sul lavoro femminile e organizzò un incontro con le ‘superstiti’. Parteciparono quattro veterane, che decisero di formare un coro per tenere vivo il ricordo della risaia. Il gruppo partecipò a numerose iniziative e incise quattro audiocassette. Nel 1987 le mondine decisero di sospendere l’attività.

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