Legge per Chiara Gualzetti, Fd’I raccoglie la sfida: "Modificare il codice"

Il viceministro Bignami: "Al lavoro con la Commissione giustizia per questo" I Gualzetti si battono perché l’attenuante della minore età non sia automatica

La famiglia Gualzetti con una foto di Chiara

La famiglia Gualzetti con una foto di Chiara

Bologna, 22 marzo 2023 – Una modifica al codice di procedura penale in memoria di Chiara Gualzetti. È l’ipotesi che, a Roma, sta valutando Fratelli d’Italia. Spiega il viceministro Galeazzo Bignami: "Insieme ai componenti del gruppo di Fratelli d’Italia in Commissione giustizia, stiamo lavorando per raccogliere in un testo quanto chiede la famiglia di Chiara Gualzetti, naturalmente dopo tutti gli approfondimenti del caso".

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L’obiettivo, prosegue il viceministro, è chiaro: "Modificare il codice di procedura penale per quanto riguarda gli imputati minorenni laddove, nel calcolo della pena, prevede l’automatismo della concessione dell’attenuante della minore età. Stiamo infatti valutando una proposta di modifica della norma, che affidi il riconoscimento dell’attenuante della minore età alla sensibilità del giudice, nei casi di reati più efferati". Come è stato appunto il brutale omicidio di Chiara Gualzetti, quindicenne assassinata a coltellate e finita a calci e pugni da un ragazzino che riteneva amico e che aveva soltanto un anno più di lei.

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La condanna a 16 anni e quattro mesi al baby killer di Chiara, reo confesso, proprio ieri l’altro è stata confermata dalla Corte d’appello: è il massimo previsto dal nostro ordinamento, se si tiene conto appunto dell’attenuante della minore età del ragazzo (che proprio il giorno della sentenza di secondo grado ha compiuto 18 anni) e del rito abbreviato, opzione ancora disponibile, per i minori, anche nei casi di omicidio pluriaggravato come questo; il rito prevede lo sconto di un terzo della pena. "Dobbiamo questo lavoro al de coro e alla dignità di Vincenzo e Giusi Gualzetti, i genitori di Chiara, che hanno sempre accettato con compostezza quanto previsto dal nostro ordinamento – prosegue il viceministro Bignami –. La morte di Chiara non sia vana: deve farci riflettere sulla posizione delle vittime e dei loro familiari, vittime a propria volta. Cerchiamo di trarre un insegnamento da questo fatto drammatico".

Chiara è stata uccisa il 27 giugno 2021 proprio dietro casa sua: doveva vedersi "dieci minuti" con l’amico, per cui lei forse nutriva una particolare simpatia, che le aveva promesso "una sorpresa". I genitori erano tranquilli: conoscevano il ragazzo, che in passato aveva anche fatto uno stage nell’azienda di Vincenzo Gualzetti. Lui, invece, aveva già deciso tutto: nello zaino aveva nascosto un coltello e indossava una maglia rossa per non fare risaltare le macchie di sangue dopo l’omicidio. A seguito del quale inviò un messaggio su WhatsApp a un’amica: "L’ho fatto, l’ho fatto".

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